Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, dopo l’annuncio della cittadinanza italiana che sarà concessa a Rami, il ‘bambino eroe’ egiziano, rilancia il tema dello ius soli, la legge che non passò in Parlamento durante il governo di centrosinistra e che ora, auspica, possa tornare nell’agenda del Pd.
“Con il segretario Zingaretti – dichiara a un’intervista a Repubblica – mi auguro riprenderemo la battaglia e che parta una nuova mobilitazione. Nel 2012 con molte associazioni, con la Caritas, con l’Arci, con la Comunità di Sant’Egidio, insieme con tanti sindaci avviammo la campagna ‘Italia sono anch’io’, che raccolse più di 200mila adesioni alla proposta di legge di iniziativa popolare che ha dato poi il via alla legge sullo ius soli approvata purtroppo solo alla Camera”.
Delrio spiega che il governo di centrosinistra non riuscì a fare approvare la legge in parlamento perchè “Ncd, il partito di Alfano, che stava con noi in maggioranza l’aveva votata alla Camera ma aveva annunciato il suo no al Senato. I numeri in Parlamento non c’erano più per approvarla”. E poi “lo ius soli si arenò anche per l’ostruzionismo di migliaia di emendamenti della Lega”. Insomma, ammette Delrio, “dovevamo rischiare un po’ di più e mettere la fiducia sullo ius soli”. Ora è facile dirlo, ma in quel momento la paura di cadere evidentemente è stata più forte della voglia di portare casa il risultato.