Graziano Delrio, capogruppo PD alla Camera, parlando a Radio Cusano Campus sul M5S ha detto: “Marchiamo le differenze con loro perché esistono. E’ un esercizio di realismo e di onestà verso le elettori. Ci sono troppe iniziative di questo governo a guida 5 Stelle, che di fatto sono tutte scelte dettate dall’agenda di Salvini. Basti citare il condono edilizio e il condono fiscale. Per non parlare dell’immigrazione. E’ sembrato Salvini il vero capo del governo. Si scandalizzano per un’indagine su Siri, ma l’hanno accettato nel governo nonostante la sua condanna per bancarotta fraudolenta. Il primo giorno da capogruppo del PD ho detto al governo: portate provvedimenti che servono agli italiani e saremo disponibili a votarli. Abbiamo fatto diverse proposte, ma anche se le fanno loro non abbiamo pregiudizi. In Parlamento si dovrebbe parlare e cercare di migliorare le proprie proposte. Invece hanno scelto di militarizzare ogni provvedimento e tirare avanti dritto come piace dire a loro. In questo contesto diventa complicato parlare di alleanze. Mentre sul decreto crescita si stanno riprendendo provvedimenti del nostro governo che dicevano fossero sbagliati, sullo sblocca-cantieri hanno ripreso la strada dei governi Berlusconi: meno controlli, si sceglie di ritornare ai commissari, all’innalzamento delle soglie, al subappalto libero. Non avranno nessun effetto questi provvedimenti, se non aumentare le inchieste della magistratura. Il salario minimo è una proposta che noi abbiamo fatto già nel jobs act, poi tante cose che abbiamo fatto non le abbiamo completate. Noi non abbiamo governato per 10 anni, lo abbiamo fatto per 3-4 anni di governi Renzi e Gentiloni e abbiamo portato fuori il Paese dalla crisi. Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma eravamo sulla strada giusta. Governare è faticoso, ma bisogna provarci anziché fare sempre campagna elettorale”.
Sul futuro del governo. “A ottobre il governo dovrà tirare fuori 35 miliardi di euro, lo potrà fare solo alzando l’Iva oppure imponendo nuove tasse. Siccome Di Maio e Salvini hanno passato l’anno a fare campagna elettorale anziché stare nei ministeri a lavorare, la responsabilità non se la prenderanno. Alla gente non piacciono le tasse e i sacrifici, questo governo non è in grado di indicare una strada di crescita, quindi scapperanno. Questo governo se non finisce a giugno, finirà ad ottobre. Quando si troveranno di fronte le aziende che chiudono e agli operai davanti ai ministeri non potranno fare altro che scappare”.
Sul reddito di cittadinanza. “Non siamo mai stati pregiudizialmente contrari al reddito di cittadinanza, abbiamo sempre detto che bisognava potenziare il Rei. Ci dispiace il fatto che abbiano confuso in quella misura le politiche contro la povertà con le politiche di avviamento al lavoro. Questo è tecnicamente sbagliato e impossibile. Se poi mi chiedete se sono favorevole a una misura che aiuti le persone più in difficoltà a reinserirsi dico: assolutamente sì. Per quello che funziona siamo tutti felici, non sono invidioso se il loro reddito di cittadinanza fa meglio di quello che avevamo disposto noi. Il problema è che si sono promesse cose che non si possono mantenere, perché promettere che col reddito di cittadinanza si troverà lavoro in pochi mesi non si potrà mantenere. La parte che aiuta i poveri è assolutamente giusta”.
Riguardo la legge sul conflitto d’interessi. “Noi domani ripresenteremo la nostra proposta sul conflitto d’interessi. Chiediamo che venga fatto anche verso coloro che possiedono le piattaforme informatiche che trattano i dati delle persone. Siamo assolutamente disponibili ad andare avanti su una proposta seria, che non protegga gli amici degli amici. Se il M5S fosse disposto a fare un provvedimento che riguardi anche la Casaleggio e associati saremmo felicissimi”.