“Non abbiamo dichiarato guerra a nessuno: abbiamo posto due questioni molto concrete, perché ogni giorno dobbiamo dirigere dei comuni e dobbiamo sapere come farlo". Così Piero Fassino, presidente dell’Anci, intervenuto a Effetto Giorno, su Radio 24, in merito alle tensioni col Governo sul Def.
"C’è un’enfasi mediatica eccessiva”, commenta Fassino. “Leggo titoli come guerra, scontro, rivolta che mi paiono tutti fuori luogo. Noi abbiamo posto una questione molto semplice. Da un lato chiediamo che si dia soluzione a una serie di problemi che si sono posti con i bilanci 2015, in particolare avendo deciso il Governo che la Local Tax si applica dal 2016 e quindi il regime Imu Tasi è uguale. Nel 2014 il regime prevedeva un fondo integrativo di 625 milioni per evitare che 1800 comuni nel passaggio da IMU a Tasi avessero una perdita di gettito e quindi se il regime resta lo stesso, in questo regime deve esserci il fondo perequativo”.
“La seconda questione che hanno posto i sindaci di Firenze, Roma e Napoli”, prosegue Fassino ai microfoni di radio 24, “è che il taglio per queste tre città è particolarmente oneroso. Il problema nostro è fare una discussione serena su come trovare una soluzione per queste città".
Questo per quanto riguarda l’anno in corso, per i tagli prospettati da indiscrezioni di stampa, Fassino spiega: "Per il 2016 abbiamo semplicemente detto questo: in questa ultima settimana tutti i giornali e tutte le televisioni, preannunciando il Def, hanno anche parlato di nuovi tagli agli enti locali; ci siamo permessi di dire che non ci sono più margini per andare a tagliare in modo generalizzato su tutti gli enti locali, dopo che sono cinque anni che vengono ridotte le risorse. Quindi chiediamo di discutere, prima che il Def sia adottato, per ragionare insieme come fare".
Ma se i tagli fossero fatti in maniera selettiva e non lineare, sareste disposti a discutere? – chiede Simone Spetia di “Effetto Giorno” a Fassino – "Discutiamo, noi siamo pronti a discutere. Fino ad oggi non c’è stata alcuna selettività. Un esempio: si parla di dismissioni di partecipate. La città di Torino negli ultimi tre anni ha dismesso 400 milioni di sue partecipazioni e immobili. Si è tenuto conto di questo? No. Alla città di Torino sono stati applicati i tagli come a coloro che di dismissioni non ne hanno fatta nemmeno una. Sono ben pronto a fare un discorso sulla selettività, ma finora non è stato fatto. C’è stata una premialità per una città che ha dismesso 400 milioni di sue partecipazioni? No. Bisogna discutere dei meccanismi che premino i virtuosi, mentre veniamo da cinque anni nei quali non c’è stata alcuna forma di premialità ai virtuosi e di penalizzazione dei non virtuosi".
NARDELLA “Come presidente dell’ANCI confido che Fassino cercherà un approdo a una soluzione condivisa, che da un lato consenta al Governo di andare avanti sul progetto di risanamento, dall’altro consenta agli Enti Locali di fare la propria parte senza che vi siano sproporzioni nel carico dei tagli.” Così risponde Dario Nardella, sindaco di Firenze a Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24, in merito alla posizione di Piero Fassino relativa alla proposta dei tagli ai comuni e continua: “Fassino quando parla del fatto che in questi anni i Comuni hanno dato molto ha ragione, e io apprezzo l’atteggiamento sempre disponibile che lui ha”. “Fassino dice, sui giornali di oggi, che le regole di bilancio però sono cambiate 64 volte dal 2011. Questo significa avere le idee poco chiare?” chiede Minoli a Nardella. “Cosa le devo dire, se il governo propone la local tax, io penso che vada proprio nella direzione di avere regole più semplici, anche meno balzelli, con un rapporto più snello le entrate e le spese però”.
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