"Da mesi, quasi in totale solitudine, sia in dichiarazioni stampa sia nel corso di audizioni pubbliche in Commissione Finanze (anche con massimi interlocutori economici e istituzionali), ammonisco sull’andamento dei Credit Default Swap, per cio’ che riguarda l’Italia. In sostanza, da agosto a oggi (tra l’altro, con punte alte proprio in corrispondenza con i momenti di criticita’ della vicenda greca, o comunque in corrispondenza temporale con tutte le fasi di tensione), gli operatori internazionali convergono su questi Cds rispetto all’Italia, cioe’ su strumenti finanziari di garanzia contro l’ipotesi di default, in altre parole cautelandosi rispetto al rischio-Italia". Lo scrive in una nota Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera.
"E’ evidente a chiunque abbia onesta’ intellettuale che (nell’eventualita’ di una crisi: Grecia, ecc), l’anello debole della catena saremmo noi. O almeno questo e’ il giudizio dei mercati. Serve la terapia choc indicata nel "Def alternativo" che abbiamo presentato insieme a Raffaele Fitto: meno debito, meno spesa, meno tasse. Ma le chiacchiere sono su altro, su Italicum e dintorni. Auguri…"
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