Oggi la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il provvedimento in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Si tratta di un primo e fondamentale intervento volto a fronteggiare i numerosi e complessi problemi dell’emergenza. Una delle priorità che il governo Gentiloni ha indicato è proprio quella della ricostruzione nelle zone colpite dal sisma. A questo provvedimento dunque altri seguiranno.
Ho partecipato con attenzione ed emozione a questo adempimento parlamentare, poiché appena qualche giorno fa ho visitato le zone del sisma con una delegazione proveniente dall’Australia.
Siamo partiti da Roma in compagnia di Nicola Sasanelli di Adelaide diretti alla volta di Arquata del Tronto. Il sindaco Aleandro Petrucci, con cui abbiamo parlato diverse volte in questi mesi, ci attendeva con altri amministratori comunali, per raccontarci la situazione di Pescara del Tronto, frazione di Arquata.
Il provvedimento avrà il compito di rispondere ai bisogni di ricostruzione delle nostre terre – hanno sottolineato – ma occorrerà molto di più: solidarietà, impegno sociale e tanto lavoro volontario per ricostruire gli spazi di vita della nostra comunità.
Ci hanno illustrato le difficoltà attuali e di come sia complicato sapere quando e come partirà la ricostruzione, perché i loro sforzi sono ancora indirizzati a far fronte all’emergenza, a rispondere ai bisogni più impellenti dei cittadini e a liberare le zone colpite dai detriti e dalle macerie.
Pescara del Tronto è un cumulo di rovine. Maurizio Paci, poliziotto della stradale, ci ha raccontato le prime ore del terremoto. Quando udì le richieste di aiuto provenienti dalle macerie, quando nel buio cercò di vedere e capire e quando intuì che avrebbe trovato soltanto tanta disperazione. Ma ci tiene a ricordare che in quelle prime ore riuscirono a salvare molte vite. Nel frattempo tanti concittadini si sono spostati sul litorale, negli alberghi della costa, tra Porto D’Ascoli e San Benedetto del Tronto.
Con il sindaco Petrucci e con gli uomini e le donne della sua squadra abbiamo parlato a lungo del presente e del futuro. E’ ancora troppo presto – ci hanno detto – per suggerire progetti specifici verso i quali orientare la solidarietà di Adelaide, dove il Marche Club di Cathy Di Giacomini ha raccolto molti fondi per le zone colpite dal terremoto, e quella del Coasit di Sydney, presieduto da Lorenzo Fazzini, promotore di una iniziativa a livello nazionale di raccolta fondi.
I progetti, infatti, arriveranno dopo l’emergenza, quando si saprà cosa andrà ricostruito e dove, quando ci sarà un’idea sui tempi di ritorno, quando saranno definite le priorità. Confidiamo che i sindaci di queste zone martoriate, i buoni amministratori locali, ci sapranno dire come e quando destinare le risorse provenienti da DownUnder.
Conoscono l’Australia, hanno parenti in tutte le città, particolarmente ad Adelaide. Proprio nei giorni del sisma alcuni connazionali erano in vacanza tra Amatrice, Accumoli, Arquata e Spelonga: hanno vissuto i traumi del terremoto e le paure del dopo.
Il primo passo è sapere e capire, il secondo è ricostruire, il terzo è far tornare la gente a vivere una vita serena nelle loro zone. E questo è l’impegno che ci sentiamo di condividere e che guiderà tutti noi per superare questa fase di grande difficoltà.
*deputato Pd eletto all’estero, residente in Australia
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