Con comunicato del 16.4.2019 il nostro Sindacato informava i propri iscritti circa la presentazione al Senato di un emendamento governativo, avvenuto in ambito della conversione in legge del Decreto Brexit, relativamente al rimborso dei viaggi di servizio a favore del personale a contratto a legge italiana e a legge locale del MAECI, la cui precisa finalità è l’abolizione dell’indennità giornaliera prevista per legge.
Il nostro Sindacato è immediatamente intervenuto nei confronti sia della DGRI, sia della parte politica come pure dei senatori delle Commissioni interessate per denunciare, specie in fase pre-elettorale, una grave e inopportuna iniziativa governativa, della quale non si comprendono utilità e coerenza con le tematiche trattate dal Decreto stesso e il cui unico effetto sarà l’abbattimento dei diritti del personale coinvolto, senza peraltro contribuire in alcun modo a rimuovere o arginare le gravi problematiche in essere sulla nostra Rete consolare, in particolar modo presso la nostra comunità nel Regno Unito. La predetta iniziativa non determinerà altresì un risparmio effettivo sul capitolo di bilancio MAECI, vista l’esiguità della spesa sostenuta ogni anno, che vede coinvolti sulla Rete estera impiegati a contratto per un totale di 1988 viaggi di servizio (dato relativo all’anno 2018). Purtroppo, nonostante la sensibilità mostrata alla tematica da parte di alcuni deputati della Camera i quali hanno prontamente presentato un emendamento all’art.16, comma 3 bis, per chiederne l’abrogazione nell’estremo tentativo di arginare il danno a venire, il testo di legge non vedrà il ritorno al Senato per la terza lettura e concluderà così il proprio iter. Come preannunciato, la conseguenza diretta di tale iniziativa sarà la soppressione dell’indennità giornaliera che permette ai dipendenti, unitamente al rimborso delle spese sostenute, di effettuare viaggi di servizio all’estero senza dover mettere mano al proprio portafoglio. Il nostro Sindacato ha pertanto reclamato un’immediata revisione della norma, pena il venir meno della disponibilità dei lavoratori ad effettuare viaggi di servizio, poiché non economicamente sostenibili per gli stessi.
La CONFSAL UNSA chiede che l’Amministrazione intervenga con la massima urgenza in ambito di un veicolo normativo in discussione attualmente in Parlamento, per porre rimedio ad una situazione che rischia di pregiudicare l’offerta dei servizi all’estero, nonché le attività pre-elettorali e quelle connesse alla promozione del sistema Paese.
CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI