La mozione di maggioranza sullo scostamento di bilancio e’ stata approvata dal Senato con 170 voti favorevoli, contrari 4, astenuti 133 voti.
Oltre ai 159 senatori dei gruppi (Pd, M5s, Iv, Leu) che compongono la maggioranza giallorosa, sono 11 i voti esterni che vanno ad arricchire la base parlamentare del governo Conte, consentendogli di raggiungere quota 170, un voto in piu’ dei 169 registrati all’atto dell’insediamento.
Negli 11 spicca il nome di Sandra Lonardo Mastella, la moglie del sindaco di Benevento Clemente Mastella. Un ritorno in grande stile nel perimetro del centrosinistra.
Gli altri voti decisivi sono quelli dei due senatori a vita Mario Monti ed Elena Cattaneo, dei senatori del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, Ricardo Merlo e Adriano Cario.
Voto a favore anche del neosenatore Sandro Ruotolo.
Ci sono poi 5 senatori ex Cinque Stelle, tra i quali Saverio De Bonis e’ una novita’. Gli altri 4 (Buccarella, Di Marzio, De Falco, Fattori) avevano gia’ votato la fiducia al governo.
LA GIORNATA
Nell’Aula del Senato e’ in corso la seduta sul Programma nazionale di riforma 2020 e sulla Relazione al Parlamento sullo scostamento di Bilancio. La nuova richiesta di deficit aggiuntivo, la terza dall’inizio della pandemia da coronavirus dopo i 20 miliardi del decreto Cura Italia e i 55 miliardi del decreto Rilancio, servira’ a estendere la Cassa integrazione, ad alleggerire le scadenze fiscali di settembre e a stanziare nuove risorse per gli enti locali.
Il governo chiede l’autorizzazione al Parlamento per uno scostamento di 25 miliardi di euro per l’anno 2020 e di 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi nel 2023, 5 miliardi nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025 e 1,7 miliardi dal 2026.
Il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e’ fissato all’11,9 per cento del Pil nel 2020 mentre quello del debito pubblico si attesta al 157,6 per cento.
Nei mesi scorsi, in piena emergenza, gli altri due scostamenti di bilancio sono passati entrambi all’unanimita’. Per approvare quello di oggi il governo avra’ bisogno della maggioranza assoluta, che a palazzo Madama ora e’ di 160 senatori e non piu’ di 161. La soglia si e’ infatti abbassata di un’unita’ a giugno, quando il numero dei senatori e’ passato da 320 a 319 a causa della scomparsa di Stefano Bertacco di Fratelli d’Italia.
La somma dei senatori di Pd, M5s, Italia viva e Leu, che compongono la maggioranza, e’ di 153. Saranno quindi fondamentali i voti del gruppo per le Autonomie e del MAIE e quelli dei senatori a vita. Tra questi Mario Monti, Liliana Segre ed Elena Cattaneo finora non hanno mai fatto mancare il loro apporto nei momenti delicati. Resta da vedere poi come si comporteranno i partiti dell’opposizione, e in particolare Forza Italia, i quali hanno gia’ fatto sapere che non voteranno al “buio”.
L’attenzione sara’ puntata sui tre fuoriusciti dal gruppo azzurro (Paolo Romani, Gaetano Quagliarello e Massimo Berutti), che pochi giorni fa hanno creato un’altra componente nel gruppo Misto dal nome Idea-Cambiamo.
Ieri il Senato ha approvato, dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte, la risoluzione di maggioranza per estendere il termine dello stato di emergenza al 15 ottobre. La proroga dovrebbe essere approvata questa sera dal Consiglio dei ministri.