Allarme per il made in Italy dopo l’imposizione dei dazi Usa. Secondo L’Eco di Bergamo “le prospettive per i nostri formaggi sono ancora buone, ma lungo la strada si frappongono alcuni ostacoli da superare. Il primo di questi si presenta proprio oggi sotto forma dei dazi introdotti per i nostri prodotti da export sul mercato statunitense: un più 25% di dazi aggiuntivi che si teme inciderà sulle vendite di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, eccetera. E il tema non poteva non fare capolino al convegno sull’internazionalizzazione del settore caseario organizzato ieri mattina da Assocaseari e Confcommercio alla Fiera di Bergamo nell’ambito dell’evento Forme che in questo fine settimana fa di Bergamo la capitale mondiale dei formaggi”.
Riccardo Garosci, vice presidente dell’Associazione italiana commercio estero, ha detto: “Due notizie stanno arrivando dagli Stati Uniti, una negativa che riguarda l’introduzione da domani (oggi per chi legge, ndr) dei dazi per i nostri formaggi, l’altra positiva e cioè che gli americani nei giorni scorsi hanno svuotato gli scaffali di supermercati e negozi per accaparrarsi i nostri prodotti d’eccellenza, il che conferma il loro grande appeal in Usa”.
Per fare un esempio, nei primi sei mesi del 2019 i prodotti lattiero-caseari lombardi – secondo dati dell’Osservatorio Mpi Confartigianato Lombardia – sono risultati tra i prodotti alimentari maggiormente richiesti dagli americani con un più 16,3% sul 2018″.