Davide è un ingegnere civile di 34 anni, laureato all’Università di Pavia. E’ un giovane uomo di 34 anni che dopo avere vissuto per anni all’estero è tornato in Patria, anche per sfruttare gli incentivi fiscali previsti per i cosiddetti “impatriati”.
“Ho deciso di partire – spiega al Riformista – perché appena terminati gli studi, pur trovandomi al Nord Italia, le uniche proposte di lavoro che ricevevo si riducevano in stages sottopagati tra varie aziende o studi professionali. Dato che non ero disposto a scendere a compromessi, ho deciso di ritornare in Cile, dove avevo frequentato l’Università per redigere la tesi di laurea e svolgere il tirocinio. Dopo neanche un paio di mesi avevo già un contratto a tempo indeterminato per una media azienda di costruzione e gestione immobiliare”.
Alla domanda “Quando hai capito di voler rientrare nel tuo Paese?” risponde: “Essendo ormai passati nove anni ho capito che i tempi erano maturi per cercare una sistemazione in Italia, quindi forte dell’esperienza che avevo accumulato ho ottenuto un contratto con Shell Energy”.
Davide è rientrato nel 2021 e ha quindi potuto beneficiare degli incentivi fiscali previsti per gli impatriati: “Le agevolazioni hanno sicuramente giocato un ruolo importante nelle mie decisioni, visto che gli stipendi all’estero erano ben più alti rispetto a quelli italiani; ho potuto meglio guardarmi attorno e proprio per questo adesso sto avendo la grande opportunità di crescere nel mercato italiano, cosa che difficilmente sarebbe potuta accadere altrimenti”.
La questione degli incentivi fiscali è in questi giorni sul tavolo del governo, visto che la bozza della legge di Bilancio prevede di ridurre tali benefici fiscali agli italiani all’estero che decidessero di tornare a vivere nello Stivale.