Sappiamo tutti quanti danni fa la burocrazia. Noi, italiani residenti, qui in Italia lo sappiamo bene. Basta pensare, per esempio, a chi risiede negli appartamenti dell’edilizia popolare e dovrà fare le pratiche dell’anagrafe delle utenze. Dovrà portare un bel malloppo di documenti tra ISEE del 2022, con i redditi dell’anno precedente, modelli 730 vari e non solo. Chi non lo farà rischierà di avere problemi, come l’affitto maggiorato.
Purtroppo, anche gli italiani residenti all’estero hanno problemi di ogni tipo con la burocrazia e i loro spesso sono anche più gravi dei nostri. Per esempio, io so di un italiano residente in Canada che per tanti anni ha operato nella diplomazia del nostro Paese. Vorrebbe ricevere la sua pensione ma non può, perché deve fare avere la delega ad una persona che risiede qui in Italia e che da qui possa aiutarla. Per portare avanti questa pratica, la persona in questione deve rivolgersi al consolato più vicino. A livello burocratico, vi è stato un intoppo. Pare che quel pover’uomo sia stato dato per deceduto mentre è ancora vivo, anche se è molto anziano e malato. Oggi si trova in un istituto geriatrico ed i figli pagano le spese.
Com’è stata possibile una cosa del genere? Oltretutto, questa persona ha servito il nostro Paese. Ha tutto il diritto di ricevere la sua pensione. In più, c’è anche la questione del rinnovo passaporto. Le pratiche sono lente. Del resto, queste storie sono state più volte denunciate anche su questo giornale.
Viviamo in un grande paradosso. Infatti, abbiamo la tecnologia che potrebbe aiutarci a sbrigare tante pratiche, ma la macchina burocratica resta sempre lenta e macchinosa, tanto per noi che stiamo qui in Italia, quanto per i nostri connazionali residenti all’estero. Questo è inaudito.