“Sono un liberale e voterò a favore di questo provvedimento anche se se ci sono dei limiti”. Lo ha detto Daniele Capezzone, di Conservatori e Riformisti, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus durante la trasmissione “Legge o Giustizia”. “Sono favorevole anche all’eutanasia ma qui non si parla di questo. Ci si limita a rilasciare delle dichiarazioni anticipate per se stessi, qualora ci si dovesse trovare in una condizione di salute per la quale non si possa decidere. Dal mio punto di vista è questo il nodo centrale. Vorrei decidere per quanto riguarda me stesso, non voglio il diritto di decidere sugli altri”. Secondo alcuni sarebbe utile aggiornare o modificare periodicamente le disposizioni: “C’è la volontà di apporre ulteriori appesantimenti burocratici. Io sono per una norma semplice e chiara. Giustamente ci siamo tutti abituati ad una grande possibilità di scelta nelle nostre vite. Non capisco perché si voglia burocratizzare ciò che è più essenziale alla persone”.
Molti medici non sono d’accordo con questo provvedimento: c’è il pericolo di un ricorso all’obiezione di coscienza? “È possibile. Da liberale ritengo fisiologico tutto. E’ legittimo che un paziente decida in un modo o in un altro. E’ legittimo che un medico decida di attuare alcune procedure ed altri no. L’essenziale è che si rispettino le volontà del paziente”. Alcune Regioni, però, vorrebbero ad esempio rendere obbligatori i vaccini: “La cosa è diversa. Un ipotetico genitore che impedisca la vaccinazione di suo figlio arreca danno al suo bambino. Un conto è la logica liberale alla quale faccio riferimento. Altro conto, ed è assai pericoloso, è la superstizione, una pericolosa ignoranza alimentata da una campagna contro le vaccinazioni e che alcune realtà stanno conducendo”.
Secondo Capezzone c’è il pericolo che la legge sui DAT non veda mai la luce: “Si è perso troppo tempo e si è a fine legislatura. Io voterò a favore della legge, che dovrebbe essere approvata alla Camera dopo Pasqua. Voglio augurarmi che il Senato della repubblica si assuma le proprie responsabilità e decida di votare. Non sarebbe un bello spettacolo che un Parlamento, che non sta di certo brillando, si sottraesse all’ultimo momento, con strategie e rinvii, su una materia del genere”.
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