Daniela Martani, pasionaria veg, su Radio Cusano Campus, si è scagliata contro Facebook: “Dirò una cosa molto forte. Zuckerberg è un criminale. Ha creato un mostro che non sa gestire. Una cloaca di malati mentali popolano il social network. Formano gruppi antivegani, creano pagine, account fake, sono dei vigliacchi e dei dementi, popolano questi gruppi in cui prendono quello che scriviamo e lo pubblicano nelle loro pagine per aizzare l’odio contro di noi. Se sto vivendo un incubo? Sì, perché Facebook non tutela chi come me subisce stalking e molestie. Hanno messo addirittura sulle loro pagine il mio indirizzo di casa. Si mettono d’accordo e tutti insieme segnalano i post. Facebook mi ha bannato perché ho scritto la parola ‘analfabetismo’. Siamo a un livello di violenza assoluta. Dovrebbe essere obbligatorio fornire il documento di identità quando ti iscrivi su Facebook. Così nessuno potrà più creare account fake. Facebook deve chiudere se chi l’ha fondato non lo riesce a gestire”.
Daniela Martani, poi, ha parlato delle 114 vittime che ci sono state dall’inizio della caccia: “Questi sono assassini legalizzati. Salvini si indigna per il presunto assassino di quella povera ragazza che è stata fatta a pezzi, non fa altro che spendersi nell’accusare gli immigrati, però non dice niente sulla caccia, perché la maggior parte dei suoi elettori sono cacciatori. Ci sono state tantissime morti a causa della caccia e lui non dice niente. Ci si scandalizza per una persona che commette un delitto atroce, però poi il politico di turno che viene eletto dai cacciatori, assassini legalizzati protetti dalla lobby delle armi, non dice nulla davanti a certi dati. Ormai non puoi più andare nel bosco a farti una passeggiata la domenica che c’è il rischio che ti becchi una pallottola vagante. E vengono ammazzati milioni di animali per far divertire questi cretini assassini. Non una parola da parte dei politici su queste 114 vittime. Se avessero fatto un attentato a San Pietro e fossero morte 114 persone sarebbe successo l’inferno. Invece di queste vittime nessuno ne parla”.