Sì, proprio così: la piccola Svizzera – campione di democrazia, che ospita oltre due milioni di stranieri – in questa tornata referendaria del 28 febbraio 2016 ha detto chiaramente NO all’espulsione automatica degli stranieri che commettono determinati “gravi” reati elencati con pignoleria certosina nel testo messo in votazione su iniziativa dell’UDC, il partito della Destra conservatrice elvetica che sembra avere come unico scopo quello della difesa della Svizzera dalla contaminazione straniera. Una vittoria netta dei NO (59,9%) che è stata espressa dal 63,2% degli aventi diritto al voto. Una straordinaria affluenza al voto per le abitudini elvetiche: basti pensare che una percentuale simile (60%) non si aveva in Svizzera dal 1992, ovvero quando c’era in ballo l’adesione della Confederazione allo Spazio Economico Europeo.
Ciò detto, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, desidero esprimere la mia soddisfazione e quella della UIM per questo risultato che, da un lato, premia la battaglia per il NO che – insieme all’ITAL UIL – abbiamo portato avanti unitariamente con le altre organizzazioni, patronati e associazioni italiane presenti in Svizzera e, dall’altro, gratifica l’appello pubblico lanciato dalla UIM a favore del NO indirizzato soprattutto alle centinaia di migliaia di elettori doppi cittadini italo-svizzeri il cui voto (unitamente a quello di altri “Secondos”), in questa circostanza, potrebbe aver contribuito in modo determinante alla vittoria dei NO.
Unico rammarico, in questa gioiosa giornata elettorale dove è stato anche approvato a larga maggioranza (57%) il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo, è dover constatare che il Ticino – con il 59,4% di SI all’iniziativa dell’UDC (sostenuta pure dalla Lega dei Ticinesi) – si è dimostrato, ancora una volta, il Cantone elvetico dove maggiore è la paura ed il sentimento antistraniero!
*coordinatore europeo UIM
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