Anche Silvio Berlusconi, in cerca di una mano vincente per rinsaldare i rapporti con il proprio elettorato ormai sfibrato, pensa alla Renzi, visto che in casa Pdl un Renzi non c’è. Tant’è che afferma: "Non possiamo lasciare al Pd la bandiera del ricambio generazionale. Chi dei nostri ha la stessa anzianità politica vada a casa. Imparate da Veltroni, e fatevi da parte". E se per l’ex premier c’è da imparare nella scuola PD, significa che davvero considera la classe dirigente allevata totalmente inetta, incapace ed inefficiente. Alla decadenza culturale della filosofia berlusconiana non c’è Alfano che tenga, spento il Cavaliere cala il sipario sul centro-destra italiano.
Non che non siano ancora maggioritari i moderati nel nostro Paese, tuttavia in questi anni si sono visti smontare mobilio e tetto ove esser rappresentati e quando ha cominciato a piovere si son trovati senza un ombrello che tutelasse i loro interessi.
Supino, inerte e svilito il nostro Parlamento, lesto, ha votato la fiducia ad un Governo che di fiducia non ha mai goduto presso nessun elettorato ed ha messo al posto di Silvio, Mario. Oggi per il 2013 come se nulla fosse successo tornano (quegli stessi uomini) a chiedere una rielezione in quello stesso consesso dove hanno svenduto la nostra sovranità ed il nostro sacrosanto diritto di Rappresentanza nei confronti delle Istituzioni Europee. Con un giochetto di prestidigitazione il controllore (Bruxelles) è diventato controllato (Governo Italiano) e viceversa. Dunque, tirando le somme, se va rottamato qualcosa quello è il sistema dei partiti, indegni ed incapaci di gestire momenti di difficoltà e di asperità economico-finanziarie.
Quindi fateci capire: il nostro voto è utile quando la barca resta in porto, ed è esautorato del proprio valore quando il mare è in tempesta? Non abbiamo bisogno di nessun consesso per la ricreazione ed i momenti di gioco. Se non ve la sentite di guidare il Paese Italia, apritevi una officina, tutti, e svendete l’usato.
Twitter @andrewlorusso
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