Sergio Mattarella sarà in Cile e Paraguay dal 3 all’8 luglio. E’ la sua prima visita ufficiale a Santiago del Cile e la prima visita in assoluto di un Presidente della Repubblica ad Asuncìon. La presenza del capo dello Stato era molto attesa in questi due paesi dell’America latina che vantano un legame storico con l’Italia, in Paraguay un terzo della popolazione ha origini italiane e in Cile quest’anno si festeggia il 50esimo anniversario del golpe che vide il nostro paese in prima fila ad accogliere i dissidenti di Pinochet.
Mattarella, accompagnato dal sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli e dalla figlia Laura, arriverà a Santiago del Cile la sera del 3 luglio accolto dal ministro degli Esteri, Alberto van Klaveren. Il giorno seguente è prevista una visita allo Stadio italiano e l’incontro con la comunità italiana in Cile, quindi la visita al Museo della Memoria e dei diritti umani dove ci sarà un omaggio a Lumi Videla la giovane studentessa di sociologia, che fu arrestata dalla polizia segreta il 21 settembre del 1974, torturata, uccisa e poi gettata dentro il giardino dell’ambasciata italiana a Santiago dove in quel momento erano rifugiati 250 cileni che cercavano di mettersi in salvo dalle efferatezze della dittatura Pinochet scattata ormai da oltre un anno.
Nel pomeriggio alle 16 (le 22 ora italiana) il capo dello Stato avrà un colloquio tete-à-tete con il Presidente della Repubblica del Cile, Gabriel Boric, al palazzo della Moneda durante la quale si firmerano alcuni accordi di collaborazione tra i due paesi, al termine ci saranno delle dichiarazioni alla stampa. Alle 19,10 Mattarella e la signora Laura si recheranno al palazzo del Congresso dove incontrerà il Presidente del Senato, Juan Antono Coloma Correae, e il presidente della Camera, Vlado Miroservic Verdugo, qui verrà offerto un pranzo in onore del Presidente della Repubblica. Mercoledì 5 alle 10,15 (le 16,15 ora italiana) Mattarella si recherà all’Università del Cile dove terrà una lectio magistralis. Al centro del suo intervento ci saranno sicuramente i rapporti tra Italia e Cile ma anche i rapporti con l’Unione europea che nonostante sia il terzo continente per contributi allo sviluppo in questi ultimi anni non è stata molto presente in America Latina. A metà luglio si terrà un vertice a Bruxelles tra Ue e Celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) che servirà a suggellare il rilancio del partenariato tra i due continenti. Un rilancio possibile anche grazie al fatto che recentemente i nuovi governi di alcuni di questi paesi (Brasile con Lula, Benitez a Cuba e Boric in Cile) sono più orientati a riavvicinarsi all’Europa.
Alle 13 il ricevimento offerto dall’Ambasciatrice d’Italia alla presenza di ex Presidenti della Repubblica del Cile e di esuli cileni in Italia. Nel pomeriggio Mattarella volerà a Punta Arenas, nella Patagonia cilena, dove visiterà il museo dei salesiani, la comunità religiosa che ha contribuito alla stabilizzazione dei nostri connazionali in quell’area così estrema del paese. In serata il Presidente e la delegazione si muoveranno verso il Paraguay. Ad Asuncion inizierà il giorno seguente, il 7, la visita ufficiale del capo dello Stato, il primo italiano a visitare il Paraguay. Alle 11 (le 17 ora italiana) Mattarella incontrerà al Palazzo Presidenziale, il Presidente della Repubblica del Paraguay, Mario Abdo Benítez. Con il quale avrà un colloquio privato e a seguire le dichiarazioni alla stampa.
Nel pomeriggio al Palazzo Legislativo si terranno i colloqui ristretti con il Presidente del Senato e il Presidente della Camera dei Deputati appena eletti. Nel corso della visita Mattarella incontrerà anche il nuovo presidente del Paraguay che è stato eletto in aprile ed entrerà in carica ad agosto, Santiago Pena. Anche con il Paraguay l’obiettivo dell’Italia è intensificare i rapporti commerciali vista anche la presenza di materie prime e risorse energetiche. A testimonianza di questo interesse il capo dello Stato si recherà sabato 8 a Ciudad del Este per visitare la diga idroelettrica di Itaipu, una delle più grandi al mondo, alla cui costruzione hanno contribuito anche i nostri connazionali, che fornisce il 100% del fabbisogno energetico del Paraguay e il 20 per cento di quello del Brasile.