Il Rosatellum bis è legge: con i voti di Ala e Forza Italia, senza quelli di Articolo 1 che proprio sulla legge elettorale compie invece lo strappo finale, decidendo di abbandonare formalmente la maggioranza di governo.
Il Rosatellum bis per molti è una legge figlia di Denis Verdini, “al massimo è mia nipote, perché l’idea poi è stata sviluppata”, dice il leader di Ala, che aggiunge: “Questa è una buona legge elettorale, non è né un colpo di mano né un colpo di Stato”.
Secondo Verdini “non è la miglior legge elettorale, ma la migliore possibile in questo momento storico e in questo parlamento”.
La norma ribattezzata “salva-Verdini” contenuta nel Rosatellum bis a proposito delle candidature nella circoscrizione estero? “Io non so se mi ricandiderò, ma se lo farò sarà sicuramente in Italia, quelle cose che sono state dette su di me sulla modifica del voto all’estero sono falsità”.
Intanto ancora una volta tutti i senatori eletti all’estero con i partiti tradizionali hanno votato a favore di una legge che mortifica il voto all’estero, consentendo a chi è residente in Italia di potersi candidare oltre confine. Solo il senatore del MAIE, Claudio Zin, ha espresso voto contrario alla fiducia.
Durante il suo intervento, Zin tra le altre cose ha spiegato: “In qualità di rappresentante del Maie voterò contro il disegno di legge elettorale in esame, in dissenso dal Gruppo cui appartengo”.
Eletto in Sud America, Zin ha continuato: “E’ chiaro che ci troviamo di fronte a un Governo che, insieme ai suoi alleati parlamentari, marginalizza i quasi cinque milioni di cittadini italiani residenti all’estero, da oggi, cari colleghi, cittadini di serie B; dopo aver degradato la rete consolare, oggi assistiamo al tentativo di colpire anche la credibilità del voto all’estero, con l’inserimento di una norma che consente a chi è residente in Italia di candidarsi all’estero e non viceversa, e che considera per questo i cittadini residenti all’estero cittadini di Serie B e snatura la legge Tremaglia. Questo Governo ha infatti deciso di dare agli italiani residenti in Italia la possibilità di candidarsi anche all’estero, negando invece ai cittadini del collegio estero la possibilità di candidarsi in qualsiasi collegio del territorio nazionale: cittadini di serie B”. E “come se non bastasse, a tutto cio’ si aggiunge il divieto di potersi candidare all’estero per tutti coloro che abbiano ricoperto una carica di Governo (elettiva o meno) nel Paese di residenza nei cinque anni precedenti”.
Il Sen. Claudio Zin in una nota poi ha dichiarato: “Votiamo NO all’emendamento PD/AP che permette candidature all’estero dei residenti in Italia e al ridicolo emendamento Fiano (PD). Chiaramente no alla fiducia a questo governo”
Il voto contrario del Movimento Associativo Italiani all’Estero era già stato annunciato nei giorni scorsi dal presidente del MAIE, On. Ricardo Merlo.
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