Il dado è tratto, non si torna più indietro. Il lockdown è una realtà con cui gli Stati Uniti stanno convivendo da circa tre settimane, su consiglio dei virologi. E la situazione è drammatica. Le conseguenze sull’economia sono state peggiori del previsto, con la disoccupazione balzata al 13%, peggio della grande depressione.
La curva dei contagi intanto si abbassa, a New York il sistema sanitario, con i ventilatori e gli ospedali nuovi, sembra poter reggere, e i malati in ospedale sono diminuiti. Eppure non c’è da star tranquilli, perché il futuro è incerto.
Il ragionamento è semplice: se non ne esce l’Italia non ne esce nessuno, perché l’Italia è il primo paese ad aver attuato la quarantena, seguito a ruota da tutto l’Occidente. Non è un caso che il New York Times dedichi ampio spazio alla Penisola e si chieda per quale motivo la situazione sia così incerta.
Gli esperti dicono che negli Stati Uniti tutto va bene, che quella della quarantena è la strada giusta, ma ogni volta aumentano i dubbi sul futuro e sulla riapertura: cosa succede se poi aumentano di nuovo i contagi?
Trump li ha ascoltati, ha lasciato al virologo Fauci dettare la linea, ma inizia a mostrarsi stufo. Anche perché si è insinuato un dubbio nella sua testa: di esser stato fregato, di esser stato convinto a lottare contro i mulini al vento, per un virus che comunque alla fine vincerà, visto che a causa del Covid19 ci ammaleremo in molti.
Per questo sta immaginando il grande botto, cioè la riapertura a maggio.
Chi gli sta vicino avverte il cambiamento d’umore, la diffidenza verso gli esperti che porterebbero il paese al baratro. Gli Stati Uniti sono al limite, non possono andare oltre, lo sanno anche il sindaco di New York e il governatore Cuomo, che stanno già pensando alla fase due che dovrebbe iniziare il 29 aprile.
La partita più dura si giocherà allora: aprire l’economia non significa niente, la vera domanda è di psicologia. Quando torneremo ad avere fiducia nel prossimo? Perché il virus è in agguato, il terrore si è insinuato, i giornali hanno fatto il record di vendite grazie al terrore del virus.
Ora il dado è tratto. La ritirata strategica del pensiero conservatore, che sotto sotto non avrebbe voluto chiudere niente, lascia presagire un grande ritorno, e torneranno in carica per dire: ora basta. Ora non ci lasciamo fregare più, si torni a far marciare il paese e a curare al meglio chi si ammala.