Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi la crisi è finita: “Lo dico senza problemi e lo dico in base ai numeri: l’Italia ha svoltato. Punto. L’economia sta ripartendo e i consumi crescono. Qualcosa sta cambiando, si lavora per restituire tranquillità e fiducia”.
Con altrettanta determinazione un deputato della Repubblica Italiana su questo giornale ha dichiarato che non ci sono risorse economiche perché siamo ancora in recessione; in Italia la crisi economica c’è ancora, quindi è giustificato il taglio agli italiani nel mondo.
A chi credere? Siamo propensi a ritenere che il mercante fiorentino spacci per realtà i suoi pii desideri, che vada raccontando favole, e che l’economia, non lo dico io ma illustri economisti, non si rilancia certo con la mancia "elettorale" di 500 euro per i diciottenni prossimi a votare. Dicendo "meglio questo che niente" oppure "voi criticate la misura, almeno noi li diamo", il nostro premier troppo ottimista non fa cambiare opinione a chi pensa che non si debba buttare via una parte del Pil senza un ritorno logico e veramente utile alla crescita del Paese. Non serve a nessuno e soprattutto non dà la scossa economica di cui abbiamo bisogno. È solo propaganda. E come tale va considerata. Senza alibi né sconti.
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