Che succede in Forza Italia? Il partito sembra ormai una nave che affonda. Anche per questo il fuggi fuggi è generale. Le ultime uscite dal partito preoccupano Silvio Berlusconi, ma non più di tanto: l’uomo di Arcore è convinto che una volta ritornato in prima linea sarà capace di risollevare le sorti del suo movimento. Ma che aspetta il Berlusca a riprendersi la scena?
Vincenzo D’Anna, senatore verdiniano, al Corriere della Sera commenta: “Renzi la sinistra Pd l’ha asfaltata grazie a noi. Secondo lei, se non avesse avuto il sostegno di noi verdiniani, Renzi avrebbe potuto trattare con una forza tale da far uscire malconcio il povero Bersani? Bersani ha fatto la fine di Varoufakis. E adesso cominciamo con la seconda fase. Un bel rassemblement in cui mettiamo dentro tutti i moderati per Renzi. Ci siamo noi, gli alfaniani, apriamo anche allo stesso Fitto, se vuole ragionare. Siamo pronti". Non un partito, precisa, ma "un movimento che nasce dalla frantumazione del centrodestra berlusconiano. E’ stata la grande intuizione di Verdini e adesso siamo pronti per realizzarla. Se l’Italicum rimane col premio alla lista, finiamo dentro tutti insieme al Partito della Nazione, e la sinistra Pd se ne va per i fatti suoi. Se l’Italicum si cambia, e torna il premio di coalizione, facciamo la seconda gamba della coalizione. Ce lo mettiamo scritto anche nel simbolo, chiaro e tondo. ‘Moderati per Renzi’".
Alle accuse di compravendita e a M5S pronto a presentarsi in Procura replica: "Ci vediamo in Procura, allora. Ma ce li portiamo noi, a quelli di FI. Anzi, ce li porta Grasso, visto che stiamo per rivolgerci al presidente del Senato perché difenda l’onorabilità dell’istituzione. E voglio vedere come provano queste accuse false, meschine. Roba da gente frustrata, roba da pagliacci".
Nunzia De Girolamo, ex deputata Ncd tornata in Forza Italia, in una intervista al Mattino commenta la nuova emorragia da Fi verso i verdiniani: “Fino ad oggi tanti di voi hanno vissuto di luce riflessa, quando bastava occupare un posto in parlamento e senza neppure curare il territorio, perché i voti arrivavano comunque grazie a Silvio Berlusconi. Oggi che il nostro leader ha le mani legate, una volta diventato ineleggibile, questi miei colleghi potrebbero restituire qualcosina del tanto che hanno ricevuto. Invece ci sono tanti che scappano. Sono i meno coraggiosi. Vanno via verso la maggioranza, ma non s’illudano: Renzi fregherà anche loro, come ha fatto con Berlusconi".
"Dai banchi comodi della maggioranza ho lasciato perdere il miraggio di un posto al sole o di una carriera sicura e – con entusiasmo – ho preferito dare ascolto ai miei ideali, tornando a fare il ‘soldato semplice’ in un partito che ora non è al suo massimo storico". E aggiunge: "Quando i cambi di casacca vanno da destra al centrosinistra non c’è alcun problema, invece quando è accaduto il contrario tutti hanno gridato alla ‘compravendita’ e Berlusconi si è beccato una condanna a tre anni". Ed esclude che Fi possa appiattirsi sulle posizioni della Lega: "Non c’è alcun rischio. Fi è sempre stata alleata della Lega, anche quando loro erano molto più secessionisti di oggi" e "quell’alleanza va recuperata e allargata. Anche perché io non credo in una possibilità di ricomposizione del centrosinistra".
Mariastella Gelmini al Giornale: "La storia di questi ultimi anni dimostra che chi esce da Forza Italia non solo delude i propri elettori ma si condanna all’irrilevanza politica. Noi siamo in difficoltà perché contro Berlusconi, caso unico come è ormai chiaro, è stata usata l’arma della legge Severino. Credo che Forza Italia debba trovare la propria strada. Senza scimmiottare Salvini, perché tra la copia e l’originale si sceglie l’originale, ma nemmeno mettendosi in fila alla corte di Renzi".
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