Sono tempi duri, durissimi, ma non per tutti. Lo scazzo con Brunetta di domenica scorsa ha fatto scoprire a molti teleutenti che Fazio per le sue apparizioni a “Tempo che fa” prenderà dalla RAI nel prossimo triennio “solo” 5,4 MILIONI di euro e – previdente – si è già fatto rinnovare il contratto in anticipo visto che l’attuale scadrebbe solo a giugno 2014. La politica costa e che Fazio faccia politica in TV non si discute, visto il taglio che spudoratamente dà alle sue trasmissioni oltre a guadagnare a titolo personale l’equivalente di più di 10 parlamentari, oltre che poi recuperare anche tramite le società che “producono” i programmi.
Non è il solo: per aggiudicarsi il comico Maurizio Crozza la RAI – che ha un bilancio già in rosso – sarebbe pronta a spendere 25 MILIONI (cinquantamiliardi!), altro che tagli. Non capisco perché se ci devono essere dei tetti alla spesa pubblica, allo stipendio di manager e dirigenti pubblici (limiti giustissimi) poi si nascondano e si permetta di sforare in modo così plateale i limiti e il buongusto per veri o presunti “big” che altrettanto platealmente buttano in politica (ovviamente tutta a sinistra) le loro trasmissioni senza che nessuno alzi un dito a protestare.
Dormono il centro-destra, i garanti, la commissione di vigilanza. Ma Fazio, Littizzetto e compagni sono coccolati perché utili alla sinistra e ringraziano adottando una tattica ormai collaudata. Non solo hanno infatti il controllo e il monopolio di quasi tutti i talk-show, ma il taglio stesso alle interviste, la scelta degli ospiti, il metodo di usare latte e miele quando ad essere intervistato è un “sinistro” e continuamente interrompere se c’è un avversario, permettono così alla sinistra di dribblare ogni “par condicio” e (sempre a spese del servizio pubblico!) farsi pubblicità elettorale a breve e a medio termine dipingendo per simpatico o antipatico o addirittura come cretino qualsiasi interlocutore.
Non capisco perché il centro-destra non si accorga che anche così sta perdendo (come sempre) la “guerra delle parole”. D’altronde proprio il centro-destra ha le sue responsabilità: per 20 anni ha potuto dire la sua sulla gestione RAI, ma oltre che a sistemare attricette, di quella presenza “politica” che cosa è rimasto a livello di informazione? Il datato “Porta a Porta” e poi nessun equilibrio, visto che Rai 3 è infeudata a sinistra da sempre e anche le due altre reti RAI si inchinano a quella parte.
Comunque un comico c’è ed andrebbe mandato in onda: è il direttore generale della RAI, Gubitosi, che giudica quella di Fazio una informazione “trasparente, seria e di altissima qualità”. Balle, direttore, Fazio è di nome e di fatto semplicemente fazioso e non si dovrebbe avere l’impudenza di dire “che porta introiti e pubblicità” perché questo può valere per Mediaset che non costa un centesimo al telespettatore, ma non per la RAI che dovrebbe essere imparziale, visto che fa pagare un canone a tutti i telespettatori, compresi quelli che vorrebbero disdettarlo ma non possono farlo per legge (altro sopruso) e sono schifati da questa scorretta conduzione di quello che viene venduto per “servizio pubblico”.
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