Comincerà domani, a Palermo, il Seminario dei giovani italiani nel mondo. Saranno 115 i ragazzi italiani provenienti da tutto il mondo che si troveranno nel capoluogo siciliano da domani a venerdì 19 aprile, per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE).
I partecipanti sono stati selezionati dai Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) e dalle Consulte regionali per l’emigrazione, aderenti all’iniziativa, con l’intento di mobilitare tutte le comunità d’italiani all’estero e rafforzare le reti istituzionali di rappresentanza di base.
Il Seminario è stato pensato per rendere questi giovani protagonisti del futuro del Paese e per farli diventare attivatori, nei loro territori di provenienza, di coinvolgimento giovanile e informazione a tutta la comunità.
Alla vigilia dell’evento, Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE, manda un messaggio ai giovani partecipanti: “A Palermo la storia e la passione dell’emigrazione italiana all’estero transiteranno nella coscienza delle nuove generazioni per aiutarle a orientarsi nella multiculturalità, a raccordarsi nella vastità planetaria e a dare un nuovo senso all’italianità ‘altrove’. Il Cgie augura a tutti i partecipanti buon lavoro”.
“Rilevanti sono le aspettative dei partecipanti – prosegue Schiavone -. Alcuni sono figli della crisi e della precarietà di questo inizio millennio, altri sono cresciuti intrisi di culture tra le quali, però, emerge quella d’origine, italiana”. Obiettivo del seminario è “fare una fotografia completa della composita galassia del mondo italiano all’estero per consentire al Cgie e alle Istituzioni nazionali di fornire risposte adeguate alle aspirazioni e alle preoccupazioni dei nostri giovani, che rappresentano la parte più fragile e più vulnerabile”.
Quella di Palermo è stata una “scelta simbolica”, spiega ancora il Segretario Generale CGIE, per offrire a tutti i partecipanti “l’opportunità di riflettere sullo splendore della nostra civiltà, antica culla del mondo occidentale”. Palermo, conclude Schiavone, “crocevia di culture e luogo di libere espressioni e pratiche religiose, farà rivivere nelle forme più diverse l’immensità del genio italiano”.