Non sono pochi coloro che, pur essendo in teoria avversari di Silvio Berlusconi, non disdegnano di collaborare con le imprese del Cavaliere. Dopo le ultime politiche, anche a causa del successo del Movimento 5 Stelle e della incredibile quanto inaspettata rimonta del PdL, nel panorama politico-giornalistico che fa riferimento all’area della sinistra è successo un piccolo-grande terremoto. Persone che fino al giorno prima avevano la pagnotta assicurata, hanno dovuto guardarsi attorno. In qualche caso, reinventarsi.
Anna Paola Concia, per esempio, ex Pd, che aveva dato al Berlusca del “vecchio porco”, oggi ha un incarico di giudice nel programma Jump, in onda su Canale 5. In un’intervista al Messaggero l’ex deputata ha detto: “Mica faccio l’omosessuale di professione e devo pur mangiare! Mi dicono che mi sono venduta a Berlusconi, che il partito me lo doveva impedire. Come se il Pd potesse dirmi cosa fare o non fare! Come tutti gli esseri umani devo pur mangiare, mica ho il vitalizio io”.
Come Anna Paola Concia, anche Simona Ercolani è passata a Mediaset. Giornalista e spin doctor di Bersani durante l’ultima campagna elettorale, è autrice del programma trasmesso da Rete Quattro, “Alive, Storie di sopravvissuti”. Insomma, ha seguito le orme del marito, Fabrizio Rondolino, ex capo della comunicazione di Massimo D’Alema, oggi collaboratore della Santanché ed editorialista de Il Giornale (si presume remunerato).
E che dire di Luca Telese? Dal Fatto Quotidiano di Travaglio&C, passando per il progetto editoriale – e fallimentare – di Pubblico, dopo avere condotto In Onda su La7, dalla prossima stagione sbarcherà addirittura a Mediaset, su Canale 5. Che colpo ragazzi!
Ma il vero colpo che la casa del biscione vorrebbe portare a casa è quello che riguarda Maurizio Crozza e Corrado Formigli. Per ora si tratta solo di rumors, ma presto potremmo sapere come stanno davvero le cose. Certo è che Urbano Cairo, nuovo editore di La7, ha annunciato tagli importanti. A chi potrebbe rinunciare?
Da quanto avete potuto apprendere qui sopra, cari lettori, potete capire bene che Silvio Berlusconi prima di ogni altra cosa continua ad essere un imprenditore, libero fino in fondo, capace di dimenticarsi degli steccati politici quando c’è di mezzo il fatturato delle proprie aziende. Tanto di cappello a Silvio.
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