Il motivo per cui i locali di barbieri e parrucchiere restano chiusi il lunedì è da ricercarsi in un terribile omicidio. Dobbiamo tornare indietro nel tempo, nel 1700. Siamo a Firenze, capoluogo toscano. È l’estate del 1742.
In quella che sembra una placida giornata di giugno in via San Cristofano, nei pressi di Santa Croce, viene ritrovato un cadavere. Si tratta di una donna di nome Mariuccia, una prostituta molto nota in città…
La comunità è sconvolta, subito la polizia comincia ad indagare, nel tentativo appunto di capire chi sia l’assassino della donna sgozzata.
I poliziotti dopo alcune ricerche, riescono così a risalire ad un certo Antonio di Vittorio Giani, famoso barbiere di Firenze, che lavorava nella zona di via Romana. In un primo momento l’uomo nega ogni coinvolgimento, poi cede e racconta di aver ucciso lei perché follemente innamorato della giovane, quanto geloso.
Processato, Antonio viene condannato all’impiccagione. Il lunedì dopo l’omicidio della prostituta, il corpo dell’assassino barbiere penzola in piazza davanti a una folla immensa.
Molti abitanti della città per assistere all’esecuzione avevano tenute chiuse le attività commerciali. Tra i cittadini, moltissimi barbieri, amici e colleghi di Antonio di Vittorio Giani.
Da allora per ricordare il collega 22enne e Mariuccia, la donna da questi uccisa, i barbieri decisero di mantenere sempre chiusa la bottega il lunedì.
Una consuetudine, come avrete capito, che ha vinto i secoli, arrivando fino ai giorni nostri. Incredibile, no?