Andrea Riccardi, in occasione dell’84mo congresso della Società Dante Alighieri, dal titolo “L’italiano luce nel mondo”, su Famiglia Cristiana scrive: “La nostra lingua attrae anche chi non ha radici italiane. È impressionante il numero di chi si mette a studiarla: sembra che oggi lo studino più di due milioni di persone”.
“L’attrazione verso l’italiano mostra l’esistenza di un mondo ‘ital-simpatico’ fuori dai confini della penisola. Essere italiani o avere una cultura italiana, parlare italiano è partecipare a un mondo, non tutto contenuto nei confini nazionali. In questo senso, al congresso romano della Dante, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha proposto di tenere annualmente una giornata dell’italofonia, cui invitare Svizzera, San Marino, Vaticano (dove l’italiano è lingua ufficiale), ma anche paesi fortemente italofoni come l’Argentina o l’Albania”.
“La Dante Alighieri nasce nel 1889, fondata da Giosuè Carducci, nel clima risorgimentale. Lo scopo era tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana.
A differenza di Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, ma anche della Germania, l’Italia ha poco investito sulla lingua fuori dai confini nazionali – sottolinea il presidente della Dante Alighieri -. Ma dal 2015 rispondendo alla domanda di lingua in tutto il mondo, la Dante Alighieri ha potuto constatare che l’italiano nel mondo ha un futuro”.