“Noi apriremmo tanti Istituti di Cultura e scuole di formazione, ma mancano le risorse. Ci stiamo lavorando, perché sappiamo bene che la prossima Legge di Bilancio è dietro l’angolo”. Così Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, durante l’Assemblea del nuovo Cgie, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, tenutasi alla Farnesina a Roma. “Ci impegniamo a potenziare questo settore perché per noi è prioritario, abbiamo un gap numerico ma un quid in più sull’eccellenza”.
“Sono d’accordo sull’idea di una cultura di ritorno. È chiaro, è da apprezzare la passione del CGIE in tutte le aree di competenza e di sviluppo di tematiche. Ma le cose vanno razionalizzate”. “Non dobbiamo vedere gli Istituti di Cultura come un ostacolo o un qualcosa che viene contro altre idee per veicolare la cultura. Bisogna razionalizzare i progetti”.
Tripodi ha parlato di “sinergia” e ha spiegato: “Credo che sarebbe profondamente opportuno e giusto che quando un membro di governo va all’estero, i nostri rappresentanti CGIE lo sapessero preventivamente. Questo per ritagliarsi uno spazio. Quando parlo di sinergia io intendo questo”.
“Questo ministero si sta occupando della valorizzazione della ricerca. Abbiamo dedicato quest’anno una giornata a nostri ricercatori, a Venezia, dove il ministro si è confrontato su tutti gli aspetti che i nostri ricercatori portano avanti nel mondo”. “Credo che noi tutti dobbiamo avere fiducia in un governo insediato da sette mesi – aggiunge – un governo che ha molta attenzione sul tema”.
“Gli italiani di seconda e terza generazione non hanno più quel legame con l’Italia come ce l’avevano i nonni. Se puntiamo a dare loro una identità, una formazione, l’orgoglio di essere italiani, le proprie radici, noi disperdiamo un patrimonio”.