Il governo di Raul Castro celebra l’arrivo di papa Benedetto XVI e assicura che il Pontefice, in visita a Cuba dal 26 al 28 marzo, con due tappe previste a Santiago e all’Avana, sara’ ricevuto da un bagno di folla che dimostrera’ grande ‘affetto e rispetto’. Lo ha reso noto con articoli pubblicati dagli organi di stampa ufficiali, ma anche attraverso il sito ‘benedictocuba.cubaminrex.cu’, dove l’evento viene, tra l’altro, collegato col ‘fallimento delle pressioni diplomatiche’ della Casa Bianca per evitarlo.
E se il regime festeggia, una buona fetta della dissidenza dimostra preoccupazione. Nei giorni scorsi in 750 – tra loro anche il premio Sakharov 2010 per la liberta’ di coscienza Guillermo Farinas – hanno inviato una lettera al Santo Padre nella quale evidenziano come la visita possa essere sbandierata come una ‘legittimazione del regime’, e quasi del tutto inefficace ‘per fermare le violazioni dei diritti umani’.
A questo proposito la Commissione cubana dei diritti umani (organizzazione illegale nell’isola) guidata da Elizardo Sanchez, ha denunciato che nel mese di febbraio sono state almeno 604 le detenzioni per motivi politici, segnalando un aumento del fenomeno. Inoltre la visita di Benedetto XVI si compie a due mesi circa dal caso di Wilman Villar, il dissidente morto in carcere dopo uno sciopero della fame durato oltre 50 giorni. Ma ci sono anche frange dell’opposizione, quelle tradizionalmente piu’ legate alla Chiesa, come le Damas de Blanco (la leader e’ Bertha Soler) che accolgono il Santo Padre come un ‘raggio di speranza’.
Quello che e’ certo e’ che l’esecutivo ed il suo apparato sono al lavoro da mesi affinche’ l’arrivo del Papa si riveli un successo: Castro si e’ mosso in questa direzione anche con la proclamazione di un indulto per i prigionieri comuni e contribuendo al pellegrinaggio nazionale dell’immagine della Vergine de la Caridad del Cobre, considerata la patrona dei cubani, a 400 anni dalla sua scoperta.
Secondo l’arcivescovo dell’ Avana, Jaime Ortega, che nel 2010 aveva partecipato alla mediazione della Chiesa col presidente Raul Castro per liberare quasi 130 prigionieri politici, il processo di apertura imboccato dal Paese ‘e’ irreversibile’ e stasera alle 20,30 (le 2,30 del 14 marzo in Italia) parlera’ dalla tv nazionale per presentare la visita.
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