Un operatore immobiliare 52enne di Vicenza che si impicca in un parco, un commerciante bolognese di 48 anni, padre di una figlia di un anno, e in difficolta’ psicologiche da tempo, che si toglie la vita nel suo negozio: in entrambi i casi a contribuire alla decisione di farla finita ci sarebbero state pendenze economiche. Il primo aveva un debito di circa 7-8 mila euro con una banca; il secondo aveva riferito di aver ricevuto una cartella di Equitalia da 20.000 euro. Il tragico conto dei suicidi da attribuire alla crisi economica continua ad allungarsi di giorno in giorno.
A Vicenza l’uomo, padre di due figli di 21 e 24 anni, ha voluto chiudere con la vita in una parco, in via Adenauer, non lontano da una scuola. Ha lanciato una corda da traino sulla struttura in ferro di una giostra per bambini e poi si e’ lasciato andare impiccandosi. Il corpo e’ stato scoperto da una mamma che, poco prima delle 8, stava accompagnando a scuola il figlio. Ha chiamato soccorso e sul posto sono arrivate le volanti e poi la polizia locale. E’ stato fatto tutto il possibile per non esporre la vista del corpo ai ragazzi della elementare e della materna che sono vicine al parco. Un esperto della polizia e’ stato mandato a scuola per tranquillizzare i ragazzi. Il 58enne nel 2005 aveva lasciato la gestione di un negozio di liquori e si era messo a lavorare come operatore immobiliare con alterne fortune. Nel frattempo si era separato dalla moglie, la quale, assieme ai figli ha aperto un locale sulla statale 11 che in questi ultimi tempi va per la maggiore fra i giovani. Lui invece aveva trovato forti difficolta’ col suo nuovo lavoro, dovuto anche al crollo del mercato immobiliare per via della crisi. Oltre al debito con una banca, gli investigatori non hanno finora accertato se ne avesse altri.
L’uomo aveva salutato il figlio ieri mattina prima che partisse con la madre e il fratello per Sharm El Sheik per un periodo di vacanza. Il giovane ha riferito che il padre non gli aveva dato assolutamente l’impressione che fosse abbattuto e che lo aveva abbracciato con affetto.
Ha scelto invece il suo negozio per farla finita il commerciante bolognese: lo hanno trovato impiccato nel pomeriggio nella sua rivendita di ricambi per elettrodomestici in via Duse, alla periferia di Bologna.
Questa mattina una ‘volante’ era intervenuta per una lite condominiale di cui il commerciante era stato protagonista: all’origine del bisticcio il fatto che l’uomo non aveva pagato una rata del condominio. Aveva installato una caldaia autonoma nel suo appartamento e quindi non voleva piu’ contribuire alle spese del riscaldamento del condominio. Durante la lite con i condomini ha spiegato che non poteva saldare il debito anche perche’ gli era arrivata una cartella esattoriale di Equitalia da 20.000 euro.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia che si occupa degli accertamenti, il commerciante aveva un trascorso di abuso di antidepressivi e alcol. Sarebbe stato seguito anche dai servizi di igiene mentale. Ha lasciato un biglietto, indirizzato alla figlioletta e alla moglie.
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