In un Paese come la Grecia, al quinto anno consecutivo di recessione e con un tasso di disoccupazione che ha oltrepassato il 25%, ci si aspetterebbe che la gente si accapigli per un posto di lavoro. Ma non e’ per niente cosi’. Infatti un recente studio, condotto dall’Agenzia per il collocamento ellenica (Oaed), ha dimostrato che i datori di lavoro greci non sono piu’ alla ricerca di dipendenti, n‚ i disoccupati – soprattutto i giovani – sono in cerca di lavoro.
La sorprendente ma anche deludente conclusione e’ stata raggiunta attraverso lo studio dei dati raccolti dall’Oaed e dai principali siti internet internazionali per la ricerca di occupazione per i lavoratori autonomi. Tali siti web sono piattaforme che hanno lo scopo di mettere in contatto coloro che cercano personale con coloro che hanno bisogno di lavoro. I datori di lavoro descrivono il tipo di impiego che un dipendente dovrebbe svolgere per loro mentre chi e’ in cerca di occupazione descrive le proprie capacita’ cercando di aggiudicarsi il posto.
Tra le piú note piattaforme di questo tipo a livello globale vi sono Freelancer.com, Peopleperhour.com, Hireagreek.org (creato in esclusiva per i datori di lavoro all’estero in cerca di impiegati greci), RealWritingJobs.com e molti altri. Da un’indagine compiuta dal diffuso quotidiano ateniese Kathimerini sulla base dei dati dell’Oaed, è emerso che molti lavoratori autonomi greci si sono iscritti a questi siti "scaricandovi" i propri profili professionali, ma i loro "account" restano inattivi: non inseguono un posto di lavoro, non verificano sistematicamente l’arrivo di nuove offerte e tendono a rispondere troppo tardi o addirittura per niente alle offerte di contatto. Ma quel che e’ peggio, e’ che i lavoratori autonomi greci sembrano avere scarso o affatto interesse per i lavori che sono pagati poco. Di conseguenza snobbano impieghi che offrono 50 o 100 euro (per esempio la traduzione di un testo o la riparazione di un’anomalia in un sito web) e che vengono aggiudicati invece a disoccupati inglesi, americani, tedeschi o indiani.
Per monitorare i modelli di comportamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi che utilizzano questa sorta di agenzie di collocamento online, lo staff di Kathimerini ha condotto questo esperimento: si e’ iscritto come datore di lavoro, ha inserito sul website diverse offerte d’impiego e quindi ha aspettato di ricevere le richieste di aspiranti impiegati.
Per rendere l’esperimento piú rappresentativo, lo staff di Kathimerini si e’ presentato sotto le mentite spoglie di differenti datori di lavoro, in diversi settori e Paesi. Come, ad esempio, un libero professionista che non aveva tempo per svolgere determinati lavori che voleva appaltare a terzi o di un imprenditore britannico che cercava qualcuno che gli progettasse un certo numero di siti web o ancora di un piccolo imprenditore greco in cerca di traduttori per alcuni testi.
L’esperimento è durato per quasi tre mesi e il risultato è stato sorprendente: nemmeno un lavoratore autonomo greco ha risposto tempestivamente ad alcuna delle offerte di lavoro. L’unico che ha risposto lo ha fatto troppo tardi, quando il lavoro era già stato assegnato a uno straniero.
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