Siamo in piena crisi di governo. E ancora una volta a sciogliere i nodi toccherà prima di tutto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in questi giorni è in visita a Napoli. Ai giornalisti che gli chiedono se sia preoccupato a causa della situazione politica italiana, il capo dello Stato risponde: “Fate domande di una ingenuità mai vista…”. In effetti, Napolitano è più che preoccupato: sul governo Letta aveva in qualche modo messo il suo timbro. Ora dovrà cercare di capire verso dove andare: “Cercherò di vedere quali sono le possibilità per il proseguimento di questa legislatura, come ho sempre fatto quando c’è stata una crisi", spiega, e aggiunge: “La tradizione e l’obbligo costituzionale è che il presidente della Repubblica proceda allo scioglimento delle Camere quando non c’è possibilità di dar vita ad una maggioranza e ad un governo nell’interesse del Paese". Dunque, niente elezioni, a meno che in Parlamento non si riesca a formare una nuova maggioranza e un nuovo esecutivo. Un governo Letta-bis potrebbe ancora essere una possibilità.
Per l’inquilino del Colle viviamo "una fase criptica", "io ho avuto come tutti la notizia" delle dimissioni dei ministri del Pdl "ieri dal presidente del Consiglio e dall’on. Alfano, in una telefonata di cortesia. Ora torno a Roma per discutere con il presidente del Consiglio il percorso possibile. Non posso anticipare nulla. Farò attente verifiche sui precedenti" e in particolare "sul secondo governo Prodi".
Napolitano pentito di aver dato fiducia al PdL? “Il Presidente della Repubblica non si fida di un partito o di un altro. La sola strada che ho seguito e’ stata quella di favorire la formazione di un Governo sulla base dei numeri, che non avevo determinato io, ma che avevano determinato gli elettori e che vedevano impossibile la formazione di un governo senza il concorso dei due maggiori partiti". (LN)
Discussione su questo articolo