Alta tensione a livello politico in Italia. Governo Letta in piena crisi. I ministri azzurri si sono dimessi, così come i sottosegretari. Silvio Berlusconi è pronto a tornare al voto. Napolitano deve adesso cercare soluzioni possibili. Ma intanto l’Italia rischia di ripiombare in un periodo molto buio, ancora una volta.
Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica eletto nella ripartizione estera Europa, contattato telefonicamente da ItaliaChiamaItalia, commenta: “Credo che ci sia molto poca razionalità in questa fase. Credo che la decisione di Silvio Berlusconi, quella di chiedere ai ministri PdL di dimettersi, e dunque la ufficializzazione da parte dei membri azzurri del governo delle loro dimissioni, sia stata dettata più dall’istinto, dallo stomaco, che dal raziocinio”. Per Di Biagio, comportarsi così è stato “un errore” da parte del PdL e di Berlusconi. Il Cavaliere, osserva l’eletto all’estero, “sta vivendo questo momento con grande difficoltà. Non ci si rende conto che tutto questo creerà un grosso disagio al Paese”. Con il governo Letta “abbiamo fatto sacrifici per raggiungere certi risultati, abbiamo tenuto in considerazione anche condizionamenti che sono stati posti dal PdL… e adesso? Rischia di saltare tutto. E’ un momento di grande difficoltà”. “Il PdL ha dimostrato anche con questo atteggiamento eversivo che gli interessi del Paese non sono un priorità per il partito, quelli di Berlusconi sì”.
Il PdL comincia a spaccarci. I ministri Quaglieriello e Lorenzin si dimettono, ma – dicono – non entreranno in Forza Italia. Un partito che inizia a franare? Per il senatore di Scelta Civica è qualcosa di “inevitabile”: “Credo sia stato commesso un grosso errore strategico. Non credo che tutti seguiranno Berlusconi in questa deriva insensata. Sotto un certo punto di vista considero questo un elemento positivo, perché credo che in questa fase sia necessario ricostruire un centrodestra italiano che diventi un interlocutore valido per tutti gli attori della politica”.
Di Biagio crede che martedì, in Parlamento, uscirà comunque una nuova maggioranza. Detto questo, è anche consapevole che “il governo che nascerà non durerà molto, sarà certamente un governo di scopo, che faccia le riforme che servono all’Italia, riforme costituzionali ed economiche, e poi ci porti verso le elezioni”. Dunque, “gli italiani – quelli in Italia e quelli all’estero – non credo debbano aspettarsi nuove elezioni molto presto”, ma dall’altra parte il voto sarà comunque inevitabile, una volta concluso l’auspicato percorso di riforme. Tempi? “Entro un anno, possibilmente si voterà”.
A proposito di italiani nel mondo: Aldo è stato nei giorni scorsi in Germania, per partecipare alla Continentale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. In quella occasione, racconta a ItaliaChiamaItalia, durante il suo intervento “ho fatto una sorta di mea culpa, spiegando di avere forse trascurato la realtà del CGIE. Ho fatto presente la mia intenzione a collaborare per riscoprire un lavoro comune a favore dell’emigrazione”. Di Biagio ha anche lanciato una frecciata al segretario generale del CGIE, Elio Carozza: “E’ finita l’epoca delle prebende, basta orticelli personali: dobbiamo in qualche maniera avviare una nuova fase per una maggiore collaborazione negli interessi delle nostre comunità oltre confine”. (RF)
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