Il governo con i suoi ministri, e le massime cariche istituzionali, sono al lavoro per trovare soluzioni alla crisi che attanaglia l’Italia da giorni, ma che parte da lontano, sia dal punto di vista geografico che temporale. E’ quella crisi partita nel 2008 dagli Stati Uniti, che non ha ancora smesso di creare guai all’economia mondiale.
Non invidiamo Giulio Tremonti, che deve sopportare in queste ore persino il fuoco amico di Umberto Bossi, che ha definito "fumoso" il suo intervento di ieri al Parlamento. Il ministro dell’Economia è colui che più di ogni altro deve dare risposte al Paese, insieme al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Noi non abbiamo chiesto aiuto, abbiamo chiesto quali sono le vostre proposte", ha replicato Tremonti alle opposizioni che hanno criticato la sua audizione.
Intanto ieri in serata il boccino è passato al Quirinale, che ha incontrato il premier, insieme a Tremonti, e poi Bersani e Casini. Napolitano ha poi visto il presidente del Senato Renato Schifani, oggi toccherà a quello della Camera, Gianfranco Fini, e al segretario Pdl, Alfano.
A Palazzo Chigi ieri c’è stato anche Mario Draghi, presidente della Banca d’Italia e da ottobre presidente della Bce. I maligni dicono che abbia portato nel palazzo del governo quel decreto che l’esecutivo non si decide ancora a varare.
Insomma, fra Micchichè che dice che il suo movimento, Forza Sud, non voterà misure contro il Mezzogiorno, e gli enti locali che non vogliono essere eliminati – vedi abolizione delle province -, la situazione è caldissima. C’è poi anche l’aspetto che riguarda la tassa patrimoniale, che non vogliono nè Bossi nè il Cavaliere, ma che piace a qualcuno dell’opposizione. La situazione è in completo divenire. A Palazzo Grazioli ieri è stata una lunga notte.
Fatto sta che in questi giorni il governo sta facendo il governo. Altro che onorevoli ferie: in vacanza ci sono quelle centinaia di parlamentari che non contano un fico secco a Roma e di cui potremmo anche fare a meno. I big della politica si muovono, stanno sul pezzo ogni giorno, non si possono distrarre. Berlusconi è presente, con i suoi. Per le ferie c’è sempre tempo. Persino Montecitorio e Palazzo Madama han dovuto fare dietrofront di fronte alla crisi, apertura delle Camere anticipata. E stasera alle 19 Consiglio dei ministri per varare il decreto. E’ così che ci piace vedere i nostri politici, attivi. Presto dovranno dimostrarci anche di saper dare il buon esempio, tagliandosi gli stipendi e eliminando gli scandalosi privilegi, ignorati finora dal popolo poco sovrano e diventati di dominio pubblico anche grazie al web; privilegi che rivelano iniquità consolidate che la casta non puo’ più permettersi. Il popolo finalmente sovrano non è più disposto ad accettarlo.
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