"Investire in Italia e’ ad alto rischio: investire in altri luoghi da’ un ritorno del 15-20%. Ma nonostante cio’ Unicredit e’ intenzionata a fare credito. Con le imprese siamo sulla stessa barca, o si vince o si affonda tutti insieme". Lo ha detto l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, parlando davanti alla platea dei convegno dei Giovani indistriali a Santa Margherita nel corso della tavola rotonda durante il convegno dei giovani di Confindustria. "Oggi, non credo che il problema sia quello dei tassi sull’euro. L’euro non e’ mai stato cosi’ basso da dieci anni. L’euribor a 3 mesi e’ 0,10/0,15. Poi c’e’ un problema in Italia che invece e’ legato agli spread". Così Ghizzoni commenta le parole di ieri di Sergio Marchionne sul valore dell’euro. Ghizzoni ammette che ci possa essere "una riflessione, ma non è secondo me una misura determinante per riavviare il ciclo positivo. Il mercato comunque non si aspettava una riduzione dei tassi ieri, poi bisogna valutare i motivi e i dati sulla base dei quali e’ stato deciso di mantenere questi livelli. Evidentemente c’erano delle ragioni".
Federico Ghizzoni esprime preoccupazione per il livello delle sofferenze registrate da Unicredit, ma e’ fiducioso e si attende una stabilizzazione nel quarto trimestre dell’anno. “Per le sofferenze ovviamente siamo preoccupati. C’e’ una riduzione della velocita’ di crescita, ma sono sempre in crescita”, ha detto l’amministratore delegato di Unicredit. “Resta da capire se sia un trend oppure no. Se sì, si puo’ presumere una stabilizzazione verso fine anno. Noi – e’ la previsione del top manager – pensiamo che un’inversione di tendenza debba esserci verso fine anno, precisamente nel quarto trimestre”.
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