Dalla Germania alla Grecia la maggioranza degli elettori dell’eurozona – il 62% – si dimostrerebbe favorevole a mantenere l’euro se i rispettivi paesi dovessero tenere referendum sul futuro della moneta unica. Lo rivela un sondaggio Ipsos pubblicato oggi a Londra.
Sei elettori su dieci in Grecia, Germania, Francia, Italia e Spagna si dicono infatti favorevoli a restare nell’attuale sistema della moneta comune; gli stessi numeri valgono se si prospetta l’idea di una consultazione popolare sul rimanere dentro o o uscire dall’euro. I sí a favore dell’euro sono stati piú numerosi in Grecia: tre quarti del totale. Italia e Germania sono associate da percentuali piú basse ma identiche: il 57% si dice a favore. "A dispetto delle turbolenze di questi giorni e il dibattito in corso nei paesi cruciali dell’eurozona sembra che le persone vogliano appoggiare l’euro", ha detto John Wright, vice presidente per gli affari politici internazionali di Ipsos. "Forse – ha proseguito – siamo in una fase in cui la gente pensa ‘se crolla un paese, crolliamo tutti’. Cionondimeno, potendo scegliere i cittadini di queste nazioni cruciali non sembrano voler abbandonare il progetto dell’euro. O per lo meno non ancora".
Certo, il sondaggio a ben vedere evidenzia la geografie delle ansie che serpeggiano in questo momento in Europa. I consensi per un referendum sull’euro sono risultati ad esempio piú vasti in Germania (sette su dieci). I francesi hanno invece dimostrato il loro entusiasmo per la moneta unica con percentuali greche.
Detto questo, il 10% circa degli interpellati in quasi tutti i paesi non ha espresso preferenze: un’indicazione che, secondo i sondaggisti, potrebbe rendere piú fragili le deboli maggioranze per la moneta unica in Germania e in Italia. "La quota d’indecisi mostra che c’è ancora spazio per il dibattito: non è per niente una questione accantonata", ha sottolineato Wright.
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