In Italia si passa meno tempo in fabbrica o in ufficio, con l’Istat che registra per il secondo trimestre un calo annuo del 2,6% delle ore lavorate per dipendente. Un ribasso cosi’ forte non si vedeva dal 2009, quando, come adesso, il Paese era in piena recessione. Ecco che sulla contrazione sembra pesare piu’ delle assenze dal lavoro l’effetto della crisi. L’Istituto di statistica, infatti, rileva nello stesso periodo un aumento della cassa integrazione e straordinari fermi. Tutto cio’ indica un rallentamento della produzione che si riflette in un minore impiego della forza lavoro. Inoltre sulla riduzione delle ore lavorate si fa sentire la flessione dei contratti a tempo pieno e il contemporaneo rialzo del part time, spesso forzato. Si tratta comunque sempre di dinamiche innescate da un’economia che non tira. E l’impulso difficilmente potra’ venire dalla capacita’ di spesa di dipendenti che vivono del proprio impiego: la riduzione del lavoro non appesantisce le buste paga.
L’indagine dell’Istat, che tiene conto delle imprese con almeno dieci dipendenti, rileva nell’industria un calo piu’ forte del tempo trascorso a lavoro (-3,2%) e in particolare nella manifattura (-3,7%). Mentre piu’ moderata e’ la diminuzione segnata dai servizi (-1,8%), dove le perdite maggiori toccano il commercio, il comparto delle agenzie di viaggio o noleggio e il trasporto-magazzinaggio (-2,5%). Le uniche aree dove le ore lavorate salgono, invece che scendere, riguardano le attivita’ professionali, scientifiche e tecniche (+1,4%).
Insomma, dopo un sostanziale stallo del tempo passato sul posto di lavoro, il secondo trimestre del 2012 da’ un netto segnale di contrazione, che investe quasi tutte le realta’. Intanto la cassa integrazione si riavvicina ai livelli dei mesi piu’ cupi del 2009: l’Istat registra tra aprile e giugno un’incidenza delle ore di cig utilizzate pari a 37,9 ogni mille ore lavorate, con un aumento annuo di 10,3 ore. Ecco che il peso della cassa sale a 67,8 ore nell’industria e a 11,9 ore nei servizi. A completare la fotografia di un motore produttivo inceppato c’e’ anche lo straordinario, la sua quota scende lievemente, ferma al 3,6% del tempo di lavoro.
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