"Come previsto, e’ arrivata la seconda lettera della Bce all’Italia. Con due giorni di ritardo rispetto a quella di tre anni fa. Allora era giustificata dall’impotenza della Banca centrale Europea davanti alla speculazione finanziaria. Oggi e’ giustificata e spiegata dall’impotenza dell’esecutivo italiano, dopo tre anni di governi non eletti dal popolo". Lo afferma in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.
"E non solo questa volta Mario Draghi ha ragione, ma da’ un giudizio drasticamente negativo sul riformismo a parole di Renzi. Il presidente della Bce, infatti, non considera in alcun modo le riforme istituzionali su cui finora Renzi ha giocato tutta la sua, non poca, energia politica e di comunicazione – aggiunge -. Mentre gia’ boccia quello che Renzi ha fatto sul mercato del lavoro (Draghi chiede una riforma strutturale, come se il decreto Poletti e il Jobs act non esistessero); sulla giustizia civile (in effetti non e’ stato fatto niente); sulla concorrenza (in barba al decreto competitivita’). E il giorno in cui viene approvata la cosiddetta riforma della Pubblica amministrazione, Draghi invita Renzi a farla sul serio. Laddove tre anni fa lodava la riforma della PA di Berlusconi. Silenzio assoluto, infine, e non poteva essere altrimenti, sulla Spending review, che ad oggi, evidentemente, non ha prodotto nulla di buono – conclude Brunetta -. Bocciatura su tutti i fronti, dunque, e agenda tutta da realizzare. Esattamente quello che noi andiamo dicendo da mesi, e che Renzi continua a non voler sentire. Che Draghi riesca nel miracolo?".
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