Pierluigi Bersani torna ad attaccare il governo. Ormai la sua tattica è sempre la stessa: dire che questo governo non ha più la maggioranza, dire che tutto è colpa di Silvio Berlusconi, e chiedere elezioni anticipate. Oggi il leader del Pd dice no ad eventuali condoni da inserire nella maxi manovra economica: "E’ tempo che di condoni non se ne facciano più. Non voglio condoni, sono un disastro", dichiara in un’intervista al Messaggero.
"E’ evidente che ogni manovra in qualche misura e’ depressiva, ma c’e’ modo e modo". Chi oggi è al governo "non sta chiamando i cittadini affinche’ chi ha di più dia di più”. Per ciò che riguarda le norme del mercato del lavoro: "Presenteremo un emendamento in Senato in cui chiediamo di rimandare il mercato del lavoro all’implementazione dell’ultimo accordo fatto cone le forze sociali".
Su ciò che riguarda invece la questione dei capitali "scudati", Bersani è sicuro: "Non mi vengano a dire che aggiungono l’1% o il 2%", sarebbe troppo poco, una presa in giro, e aggiunge: "Siamo disposti a mantenere l’anonimato dei nomi degli scudati, sia chiaro, purche’ paghino". E ancora: "Dicono: sullo scudo c’è un patto che viene meno. Perché il Tfr congelato agli statali non è un patto che viene meno? E l’allungamento della pensione? E il contributo Irpef straordinario per quelli che le tasse già le pagano?".
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