Una pioggia di liquidita’ per il sistema finanziario per scongiurare un effetto Lehman Brothers. Le maggiori banche centrali al mondo, con Bce e Fed in prima linea, sono pronte a intervenire in modo coordinato a sostegno del mercato nel caso di forti tensioni dopo il voto in Grecia.
Il sistema finanziario in Gran Bretagna e Stati Uniti sarebbe gia’ in massima allerta con centinaia di dipendenti di molte grandi banche al lavoro domenica per gestire l’eventuale onda d’urto. Gli istituti italiani sono pronti a ogni evenienza secondo i piani che scatterebbero in automatico ma non avrebbero previsto task force o riunioni straordinarie La prontezza e l’attenzione alla delicata situazione da parte delle autorita’ centrali e’ stata confermata dalle parole del presidente della Bce Mario Draghi, dal piano da 100 miliardi di sterline annunciato dal Tesoro e dalla Bank of England, e dal ministro delle finanze canadese Jim Flaherty. Il Canada – afferma Flaherty poco prima di partire per Los Cabos, in Messico – e’ pronto a iniettare liquidita’ nel proprio sistema bancario nel caso di reazioni ‘disordinate’ del sistema e nel caso in cui il ‘credito inizi a contrarsi’.
L’azione concertata e’ attesa dalle piazze finanziarie di tutto il mondo, nei giorni scorsi in rally proprio sulla scia delle speculazioni di un intervento coordinato a breve, forse gia’ domenica in serata. Il mercato guarda ad Atene domenica, al G20 di lunedi’ e martedi’ e alla riunione della banca centrale americana che si chiudera’ mercoledi’ prossimo. La gia’ anemica ripresa statunitense sta perdendo slancio con l’intensificarsi dei rischi a livello globale e, anche a fronte dell’allentamento delle pressioni inflazionistiche, la Fed potrebbe decidere di agire a sostegno della crescita. Il presidente Ben Bernanke, che come Draghi non sara’ al G20, potrebbe optare per un nuovo round di allentamento monetario o, come appare piu’ probabile, per un’estensione dell’operazione Twist, con la quale allunga la scadenza dei titoli di stato in portafoglio. La naturale scadenza del ‘Twist’ e’ prevista alla fine di giugno.
Varie le opzioni a disposizione della Bce: dal programma di acquisto di titoli di stato (improbabile secondo gli osservatori se non in caso del peggiore scenario per l’entita’ degli acquisti che dovrebbe effettuare) al taglio del costo del denaro, attualmente all’1%, anche alla luce del rallentamento dell’inflazione negli ultimi mesi. Un taglio dei tassi da parte della Bce avrebbe come effetto quello di segnalare ai mercati la volonta’ di Francoforte di prendere misure non convenzionali e di ridurre i costi di finanziamento per le banche.
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