Si attendeva una decisione del genere, adesso è arrivata: Moddy’s, dopo un periodo di attenta osservazione, ha deciso di declassare il rating dell’Italia, che scende così ad A2 con outlook negativo. Outlook negativo vuol dire sostanzialmente che potrebbe ancora andare peggio. Fra le altre cose è assai probabile che arrivi la stessa bocciatura da parte di Moody’s anche per le banche italiane, per le industrie e per gli enti locali.
In una nota l’agenzia di rating spiega che il downgrade dell’Italia è dovuto "in parte ai rischi derivanti dalle incertezze economiche e politiche" e "in parte all’aumento dei rischi al ribasso per la crescita economica e all’indebolimento delle prospettive globali", nonchè al generale calo della fiducia nelle emissioni di debito dei paesi dell’eurozona.
Moody’s sottolinea in ogni caso che il rischio di un default dell’Italia resta "remoto", anche se il Paese è più vulnerabile per la maggiore difficoltà nel reperire finanziamenti a tassi accettabili.
CHI CONTROLLA MOODY’S Moody’s Corporation è stata fondata nel 1909 da John Moody. Si tratta della seconda agenzia di rating per importanza dopo Standard&Poor’s (un’altra agenzia che di recente ha declassato il rating italiano). Insieme a Fitch sono definite le ‘tre sorelle’ del rating, perche’ di fatto costituiscono un’oligopolio delle valutazioni sull’affidabilita’ creditizia di societa’ e stati sovrani che emettono bond. Insieme hanno una quota i mercato che va dal 90 al 95%. Dietro Moody’s c’e’ Warren Buffett, il grande finanziere americano che ha chiesto di far pagare piu’ tasse ai ricchi, lui per primo. Tramite la sua holding Berkshire Hathaway Buffett ha la quota di maggioranza di Moody’s (12,47%). Ma i veri padroni dell’agenzia sono i grandi fondi di investimento americani che peraltro controllano anche Standard&Poor’s.
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