Fa paura la variante africana del Coronavirus. L’Istituto superiore di sanità, con la comparsa della variante Omicron del virus SarS-CoV2, raccomanda alla popolazione di mantenere le strategie messe in campo finora per la prevenzione del contagio da Covid: oltre alla vaccinazione, le misure rimangono le stesse anche per questa nuova variante.
Distanza di almeno un metro dagli altri, mascherina – con particolare attenzione specie negli ambienti chiusi o affollati -, tossire o starnutire nel gomito o in un fazzoletto, frequente igiene delle mani, una adeguata ventilazione degli ambienti chiusi.
In un post pubblicato sul proprio sito web, l’ISS osserva: “Se si e’ eleggibili a ricevere una dose booster, la raccomandazione e’ di prenotarla, mentre se non si e’ ancora vaccinati, e’ di prenotare l’appuntamento. Raggiungere i piu’ alti tassi possibili di vaccinazione rimane la strategia chiave per ridurre il rischio di trasmissione di COVID-19 e picchi significativi nei casi, oltre che per ridurre la probabilita’ che emergano nuove varianti”.
L’Istituto ricorda inoltre che tutte le varianti del Covid-19, inclusa la Delta, che rimane al momento la variante dominante a livello globale, possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone piu’ vulnerabili, e la prevenzione rimane fondamentale.
Dunque, evidenzia, restano indispensabili i vaccini, alleati fondamentali per ridurre il rischio di malattia grave e di morte, incluso quello contro la variante al momento dominante, la Delta.
Per quanto riguarda l’efficacia dei trattamenti e la rilevazione delle infezioni con test diagnostici, l’Istituto superiore di Sanita’ scrive che i corticosteroidi e gli antagonisti dell’IL6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi. Per quanto riguarda altri trattamenti, questi verranno valutati per verificare qualsiasi eventuale perdita di efficacia viste le mutazioni presenti nella variante Omicron.
REAZIONI AVVERSE
Intanto continua il dibattito sull’efficacia dei sieri anti-Covid e sulle reazioni avverse provocate da vaccini. Uno studio è stato pubblicato nel Regno Unito: miocarditi, pericarditi e trombocitopenie. E ancora anemie, problemi all’udito e agli occhi. Il governo inglese ha pubblicato il report settimanale sulle sospette reazioni avverse ai vaccini contro il Covid 19. I dati riguardano tutti i vaccini disponibili sul territorio della Gran Bretagna (Astrazeneca, Moderna e Pfizer) e contengono i dati conteggiati fino allo scorso 10 novembre 2021.
Per AstraZeneca le tabelle riportate sul sito www.gov.uk parlano di 840.295 reazioni avverse di cui 1.122 letali che si sono manifestate entro 60 giorni dall’iniezione. Per Moderna le sospette reazioni avverse sono state finora 56.310 di cui 19 letali. Per Pfizer/Biontech le reazioni avverse sono state, invece, 370.739 di cui 611 letali. I dati si basano sulle “Yellow Card”, le schede compilate dai medici di famiglia britannici e inviati a MHRA che è il corrispettivo britannico dell’Agenzia Italiana del Farmaco.