Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di crisi della Farnesina, in audizione in commissione Esteri della Camera fa il punto sugli strumenti al servizio della sicurezza degli italiani all’estero e spiega come la crisi pandemica ne ha condizionato le attività.
L’Unità di crisi della Farnesina “si occupa da 30 anni di tutelare gli interessi degli italiani” all’estero e lo fa nell’ambito di “sequestri di persona, terrorismo, crisi socio-politiche ed emergenze sanitarie” come quella ancora in corso, spiga Verrecchia.
Per la Farnesina l’emergenza sanitaria è iniziata a gennaio 2020 con l’inizio della crisi in Cina: “Avevamo i nostri connazionali da far rientrare e abbiamo attivato i nostri canali in un momento in cui si pensava che il virus fosse circoscritto”. Poi la crisi è diventata globale e “ci ha sommerso con numeri importanti. La nostra sala operativa è stata presa d’assalto con circa 2500 telefonate al giorno e abbiamo avuto la possibilità di un incremento di personale”, prosegue il capo dell’Unità di crisi.
“Abbiamo agito su un piano diplomatico per i voli straordinari e abbiamo sollecitato le compagnie aree a riaprire alcune tratte. L’insieme di queste attività ha portato a 1200 operazioni per il rientro di circa 110mila connazionali in 121 paesi”. E’ stato un enorme lavoro, di cui si è occupato in prima persona anche l’allora Sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, presidente MAIE.
Ricordiamo che gli strumenti a disposizione degli italiani all’estero sono il sito Viaggiare Sicuri, arrivato a picchi di 28 milioni di visualizzazioni, il servizio “Dove siamo nel mondo” e un’App che sintetizza i primi due strumenti e allo stesso tempo interagisce con chi la utilizza.
L’Unità di crisi, una volta scoppiata la pandemia a livello globale, per affrontare un’emergenza mai vista prima ha pensato di “ricorrere alle tecnologie creando un questionario e inserendo l’aggiornamento delle norme per chi deve rientrare e per chi deve uscire dall’Italia. Uno strumento – sottolinea Verrecchia – che ha avuto un enorme successo e riconoscimenti da altri Paesi”.
“La nostra attività di coordinamento non può prescindere dalla rete diplomatico-consolare, la nostra arma primaria”, “tutta la struttura della Farnesina è stata coinvolta in questa crisi. Noi svolgiamo un’azione di coordinamento che si poggia sulle attività degli uffici e della rete diplomatica, una delle più forti in rapporto alla dimensione del paese e che si è confermata in questo caso fondamentale”.
Gli obiettivi del 2021 sono “il lancio di una nuova versione dell’app per semplificare l’accesso ‘User friendly’ che consenta a tutti di iscriversi” e “l’inserimento di un nuovo strumento di accesso attraverso lo Spid per incentivare le iscrizioni e dare un elemento di concretezza e serietà”.
L’Unità di crisi ha poi stipulato “accordi con imprese, organizzazioni della società civile e università che hanno una maggiore propensione all’internazionalizzazione: avere un contatto con loro ci permette di avere più elementi possibili e un raccordo diretto”.