Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto su Radio Cusano Campus e sulla variante Delta ha detto: “Già con la prima dose si è protetti, ma non in maniera completa, lo dimostra il fatto che nel Regno Unito chi si infetta è chi non si è vaccinato o chi ha fatto solo la prima dose. Quindi è necessario completare la vaccinazione. L’Australia sta avendo problemi perché ha solo un 5% della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale. Dobbiamo rallentare l’ingresso della variante delta, rafforzare ulteriormente il tracciamento e andare avanti con la vaccinazione. E’ molto improbabile finire in ospedale se si è vaccinati, o non ti ammali o ti viene una forma molto più leggera della malattia, è chiaro che purtroppo ci sarà sempre qualcuno che correrà qualche rischio anche con la vaccinazione, il rischio zero non esiste. Qualcuno ha detto che la variante Delta elude il vaccino, questo è falso, non elude il vaccino ma bisogna fare due dosi per essere protetti”.
Sugli Europei di calcio. “Credo sia stato giusto fare l’Europeo itinerante, nella vita bisogna anche avere coraggio e affrontare il virus senza paura. E’ chiaro che devono essere modulate alcune azioni, se hai una variante più insidiosa devi mettere qualche restrizione. Come ha detto il governo britannico: guardate la partita a casa senza muoversi. C’è una regola che impone la quarantena e va rispettata. Il virus cambia e anche noi dobbiamo essere in grado di cambiare strategia. Certamente la partita va disputata, ma si può vedere anche in tv. Laddove ci sarà qualche variante che può creare problemi bisognerà attuare delle restrizioni, non dimentichiamoci che siamo in guerra e quando c’è un nemico schierato che usa una strategia per attaccarti tu devi adattare ogni volta la tua strategia. Sulla finale nel Regno Unito, valutiamo bene. E’ chiaro che una finale non puoi spostarla dall’oggi al domani però puoi ridurre il flusso di persone, fare un doppio tampone, mettere una quarantena per chi ha visto la partita allo stadio”.
Sulla campagna vaccinale. “E’ previsto un lieve calo nelle forniture, qualche regione potrebbe avere qualche sofferenza ma sarà transitoria. Quello che mi preoccupa è un calo nella richiesta di vaccini, perché quando si sarà raggiunta un certa percentuale, ci saranno persone che non vorranno farsi il vaccino oppure decideranno di attendere il ritorno dalle ferie e questo è un errore. Dunque questa carenza sarà tamponata da una minore richiesta di prime dosi. Spero di sbagliarmi, ma temo ci sarà un calo nella richiesta di vaccinazione”.