Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’obbligo di Green pass. “Nel passaggio tra non avere il green pass obbligatorio e avere il green pass obbligatorio si possono verificare delle problematiche e le aziende possono trovare una soluzione compatibile con la sicurezza e con le esigenze del lavoro, così come si può offrire temporaneamente una soluzione con un tampone gratuito a chi è in difficoltà a livello economico, ma allo stesso tempo andrebbe fatta un’opera di spiegazione sulla bontà della vaccinazione affinchè le persone capiscano che molte delle cose che vengono dette nelle piazze sono sciocchezze, come ad esempio che il vaccino è sperimentale o che non è efficace. Purtroppo c’è chi strumentalizza delle paure. La maggior parte delle persone che sono scese in piazza contro il green pass erano persone impaurite, che non hanno compreso e credo che a loro dovrebbe essere spiegato meglio. Bisogna spiegare quello che rischiano non vaccinandosi. Noi purtroppo nelle prossime settimane avremo tante piccole ondate non solo di contagi ma anche di ricoveri che riguarderanno persone che non si sono vaccinate”.
Sull’obbligo vaccinale. “L’Italia sarebbe il primo Paese occidentale ad introdurlo e non credo che questo possa risolvere la situazione, colmando quel 12-15% di non vaccinati. Dal punto di vista pratico non credo possa essere quella la soluzione, credo che al momento quella del green pass sia la soluzione migliore. L’Italia oggi è un modello europeo nel contenere in virus. Ora siamo fuori dal tunnel, questo significa ripresa economica e ritorno alla vita, possiamo guardare il futuro. Oggi che possiamo avere questa opportunità è inconcepibile che qualcuno dica: no, non vogliamo la soluzione, vogliamo continuare ad ammalarci. Se queste persone avessero un’altra soluzione valutiamola, ma non vedo un’altra soluzione”.
Sulla terza dose per gli under 60. “La valutazione è in corso non solo in Italia, ma in tutto il pianeta. Abbiamo notato che in alcuni soggetti è necessaria la terza dose e si sta facendo. Il tempo ci dirà quanto dura l’immunità negli altri soggetti. Quando l’immunità calerà, ed è verosimile che prima o poi cali, allora sarà necessario il richiamo per ognuno di noi, ma questo ce lo dirà la scienza. Se poi il virus non dovesse circolare più non servirà più neanche la vaccinazione, ma adesso non possiamo rischiare nuove ondate”.