Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FDI) è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul caso Astrazeneca ha affermato: “Sono rimasto perplesso rispetto alle dichiarazioni dell’Aifa, sono sicuro che l’Ema già oggi dirà parole decisive sul fatto che il vaccino Astrazeneca si possa utilizzare esattamente come gli altri. Voglio immaginare che quando ci sarà abbondanza di vaccini ci si potrà recare dal proprio medico di famiglia, che prescriverà un vaccino piuttosto che un altro in base allo stato di salute del singolo cittadino. Per libertà di scelta del farmaco penso si intenda questo, perché i farmaci vengono prescritti dai medici. L’Italia in questa situazione non ha fatto bene e neanche la Comunità internazionale. I vaccini sono un bene dell’umanità intera. Tutte le nazioni dotate di filiera farmaceutica industriale dovevano attrezzarsi per produrre il vaccino, la carenza di vaccini è data dalla scarsità di centri di produzione. E’ ridicolo pensare che ci possa essere una concorrenza tra case farmaceutiche. Credo ci siano questioni geopolitiche trattate maldestramente da parte di alcuni Paesi, oppure che ci sia una sorta di rete no vax che si mette a fare un lavoro inopportuno. I no vax smettano di essere una sorta di movimento sovversivo, se non vogliono fare il vaccino non lo facciano ma non si mettano a fare propaganda”.
Sulla chiusura delle scuole. “Nel Cts ci dovrebbero essere anche persone che hanno competenza da un punto di vista sociale. Lo Stato, quando obbliga i cittadini al lavoro da casa, non può pensare che dei cittadini, lavoratori autonomi, possano convivere con 2-3 bambini che razzolano dentro casa e ti impediscono di svolgere il tuo lavoro. Se le persone sono costrette ad accudire i figli dentro casa perché vengono chiuse le scuole mi pare evidente che ci sia un danno economico generale. E ci sono persone che sono obbligate al lavoro in presenza, tra questi ci sono medici, infermieri, forze dell’ordine, dove li lasciano i figli? Lo Stato non può scaricare sui singoli cittadini questa fragilità. Per questo sto facendo diverse iniziative parlamentari perché in zona rossa sono stati capaci di chiudere sia i servizi educativi per i bambini da 0-6 anni sia le scuole dell’infanzia”.
Sul candidato sindaco del centrodestra a Roma. “Il centrodestra non ha ancora espresso il suo gradimento su un candidato sindaco perché a Roma siamo sfidanti, il sindaco è del M5S, il governatore del Lazio è del Pd, quindi è chiaro che spetti a loro la prima scelta. Lo sfidante dovrà trovare un candidato che sia competitivo con lo spessore del detentore del titolo. Il M5S e il centrosinistra non hanno ancora sciolto la riserva. Se andassimo su un profilo amministrativo e dall’altra parte si rispondesse con un profilo di grande notorietà è ovvio che ci sarebbe un’asimmetria”.