Anche l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha ammesso la possibilità di reazioni avverse al vaccino contro il Covid. Per questo, ha messo in giro un modulo per le segnalazioni. Sebbene siano casi minoritari, le reazioni avverse vanno sempre monitorate. Affermare ciò non può essere considerato un'”eresia”. Non può essere considerato neppure una reazione da No Vax. Semmai, segnalare le eventuali reazioni avverse può aiutare gli scienziati a migliorare il vaccino.
La vera scienza non si basa sul fideismo ma sulla ricerca, sulla sperimentazione ed anche sul dubbio. Se non ci fosse stato il dubbio, per esempio, oggi non sapremmo com’è fatto l’atomo e lo immagineremmo ancora secondo quanto teorizzato da Thomson, con il modello “a budino”. Chi ha studiato un po’ di chimica conosce tale storia.
Qui non è in discussione il fatto che il vaccino abbia aiutato a ridurre i contagi. Bisognerà vedere quanto accadrà in seguito. Però, ci sono stati dei casi di reazione avversa, anche gravi. Anzi, ci sono state anche delle morti. Questo non può essere nascosto. Deve essere riconosciuto anche per migliorare il vaccino e per dare una maggiore sicurezza ai cittadini.
Infatti, come può un cittadino farsi iniettare un vaccino quando ci sono notizie che parlano di reazioni avverse? Alcune risultate fatali. Un esempio è il caso della giovane genovese Camilla Canepa. Per la magistratura, quella morte è stata da attribuirsi al vaccino. Dunque, è bene informare per tutelare tutti.