Aumentano i positivi al Covid e così il Coronavirus torna a far parlare di sé. L’incidenza, secondo gli ultimi dati, è del 40%; il numero dei contagi cresce velocemente, settimana dopo settimana.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma, durante la trasmissione ‘Giù la maschera’, su Rai Radio Uno, ha spiegato: “Con la ripresa della scuola, delle attività lavorative, dell’uso più intenso dei mezzi pubblici, è quasi inevitabile che aumentino i casi”, visto anche che quando parliamo di Covid parliamo di una malattia respiratoria circolante, che si può trasmettere abbastanza facilmente.
Secondo Andreoni “non bisogna essere grandi profeti per dire che questo andamento continuerà”, che quindi il numeri di contagiati crescerà ancora. “Speriamo in modo contenuto e non in forma grave. Ma sicuramente i numeri aumenteranno”, ha sottolineato.
La patologia “continua a girare. Probabilmente la stiamo sottostimando, perché i tamponi vengono effettuati poche volte. Siamo tutti un po’ stanchi, ma non sapere se si ha l’infezione è un grave errore per se stessi e soprattutto per gli altri: il tampone va fatto”.
“Noi vediamo l’aumento dei casi anche all’interno degli ospedali. In questo momento al Policlinico Tor Vergata ci sono 11 pazienti ricoverati con COVID. La maggior parte in ossigenoterapia, quindi con una brutta polmonite. La scorsa settimana è morta una paziente con una polmonite da COVID”.
“La malattia oggi è più lieve, ma non dobbiamo dimenticare che in Italia muoiono comunque 14 persone al giorno di COVID. Quindi la malattia è più lieve nella maggior parte delle persone, quelle sane. Purtroppo quando colpisce i fragili continua a essere potenzialmente grave. Non si deve fare allarmismo, ma va ricordato che il virus continua a far male quando colpisce le persone sbagliate”.
DE PALMA (NURSING UP): PREOCCUPANTI I DATI SULL’AUMENTO DEI CONTAGI
Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, si dice preoccupato per l’aumento dei contagi: “La delicatissima situazione che attanaglia da tempo il nostro SSN, alle prese con una carenza di personale che è ben lontana dall’essere sanata, ci chiede di riflettere sul recentissimo report della Fondazione Gimbe sulla crescita dei contagi e sul conseguente aumento dei ricoveri, sulla base delle ultime quattro settimane, legati alle nuove varianti del COVID”.
“I rischi di decessi sono molto bassi e una nuova emergenza sanitaria, ci confortano in tal senso i pareri degli esperti, è ben lontana: ma una riflessione è doverosa agli occhi della collettività. Con una voragine strutturale di 65-80mila infermieri, con le dimissioni volontarie che arrivano ogni giorno da parte del personale sanitario, stanco e logorato da turni massacranti, disorganizzazione e valorizzazione lontana anni luce, con i pronto soccorsi che da Nord a Sud rischiano concretamente di piegarsi sotto il peso della nuova ondata di ricoveri, abbiamo il dovere di chiederci in che modo, la nostra organizzazione assistenziale, già in enorme debito di ossigeno, sarà in grado di fronteggiare questa nuovo ostacolo”.
“I numeri della Fondazione Gimbe, a meno che qualcuno non li smentisca, parlano chiaro e non bisogna dimenticare che, addirittura, il dato sui contagi potrebbe essere davvero fortemente sottostimato. Gimbe sottolinea come ‘dalla settimana del 10-16 agosto a quella 7-13 settembre il numero dei nuovi casi settimanali sia passato vertiginosamente da 5.889 a 30.777, la media mobile a 7 giorni da 841 casi/die è salita a 4.397 casi/die, l’incidenza da 6 casi per 100 mila abitanti (settimana 6-12 luglio) a 52 per 100 mila abitanti’”.
“Va guardato con attenzione – continua De Palma – il conseguente aumento dei ricoveri in area medica, triplicati in poche settimane. Il report di Gimbe ci informa che la situazione non è ancora preoccupante, ma potrebbe diventarlo e ripetiamo non va certo sottovalutata”.