Luigi Di Maio, ministro degli Esteri pentastellato, invita a pensarci bene prima di prendere l’aereo per fare le vacanze all’estero: “Ogni spostamento può comportare un rischio di carattere sanitario”. E’ categorico, il titolare della Farnesina.
Ma il coronavirus – osserva il quotidiano Libero – mica si ferma alla frontiera, non ha il passaporto e il green pass è tutt’altro che un liberi tutti.
I primi a chiamare sono i 150 ragazzi che a Malta pensavano di andarci per imparare l’inglese e, invece, si son ritrovati in quarantena: solo alcuni di loro sono maggiorenni, in compenso si contano almeno cinquanta positivi (adesso in isolamento) e dall’Italia si fa quel che si può, per riportarli a casa. Ma non è semplice.
Poi è la volta della quindicina di studenti veneti che, archiviato l’esamone, han deciso di festeggiare la maturità sull’isola greca di Ios. Tutti vaccinati, almeno con una dose. Il gruppo più consistente, però, è a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti: trecento ragazzi che a giugno han fatto la valigia, dopo aver vinto una vacanza-studio organizzata dall’Inps, e adesso, più che le lezioni di lingua “on the road”, vedono il personale del consolato italiano che li monitora di ora in ora.
Per questo il ministero di Di Maio, con una nota, “raccomanda di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid”.