Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto su Radio Cusano Campus.
Sui tamponi. “C’è una fetta di lavoratori che non intendono vaccinarsi che hanno fatto tanti tamponi, adesso questo numero si è un po’ stabilizzato. Ogni non vaccinato fa il tampone 3 volte alla settimana, chi si vaccina invece non va più ad effettuare tamponi. Stiamo facendo un tracciamento importante e stiamo vedendo che il tasso di positività dei tamponi antigenici rapidi rimane costante, mentre quello dei molecolari negli ultimi giorni è leggermente aumentato. Sembrerebbe che ci sia qualche movimento nell’aumento dei casi che al momento non rappresenta nulla di preoccupante, ma va tenuto sotto controllo”.
Sulla situazione negli ospedali. “Negli ultimi 2-3 giorni si sta vedendo qualche piccolissimo movimento sulle terapie intensive, ma si tratta comunque di numeri bassi che non dovrebbero creare problemi di alcun genere. Gli over 50 non vaccinati sicuramente rappresentano una criticità sul fronte dell’aumento delle ospedalizzazioni. Oggi non è possibile prevedere tempi per raggiungere un possibile target di vaccinati, perché i nuovi vaccinati non mantengono uno standard fisso nel tempo. L’elemento di imprevedibilità è rappresentato dall’incremento della circolazione del virus nella stagione invernale. Più si avanti rapidamente con le terze dosi più potremo limitare l’aumento delle ospedalizzazioni. I vaccini da soli non bastano, dobbiamo continuare ad utilizzare mascherine e praticare il distanziamento per evitare che accada quello che sta accadendo nel Regno Unito”.
Enrico Montesano al Circo Massimo ha parlato di microchip nel vaccino. “Parafrasando “Febbre da cavallo”, questa è la più grande stronzata mai sentita da quando l’uomo inventò il cavallo” – ha ironizzato Cartabellotta -. Le proteste contro il Green pass dovrebbero limitarsi al merito del Green pass, sentire che tra le richieste dei portuali di Trieste c’è l’abolizione dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari è incredibile”.