Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sui dati dell’epidemia ha detto: “Dal punto di vista dei contagi nelle ultime 3 settimane abbiamo assistito ad una sostanziale stabilizzazione dei contagi settimanali”.
“La percentuale di ospedalizzazioni è molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà. Questo vuol dire che il vaccino funziona. Nel quadro nazionale si innestano differenze regionali importanti, questo dipende dalla circolazione del virus, dalla copertura vaccinale, e dalla percentuale di over 50 non vaccinati”.
“La Sicilia ha la quota più alta di over 50 non vaccinati, mentre la Puglia la più bassa e la differenza si vede. Bisognerà vedere se con la riapertura delle scuole cambierà qualcosa dal punto di vista dei contagi. La stagione turistica estiva l’abbiamo salvata, questo possiamo dirlo tranquillamente, grazie alla campagna vaccinale. Quello che preoccupa di più ora è l’emergere di nuove varianti e anche il potenziale calo della copertura vaccinale, ovvero la possibilità che la protezione del vaccino possa calare col tempo. La protezione vaccinale rimane molto alta per ricoveri e decessi, mentre sul contagio stiamo iniziando a vedere un lieve calo della protezione. Altra preoccupazione è quella legata ai 3 milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinata. Questo si può tradurre in un numero più alto di ospedalizzazioni che può determinare nuove chiusure. Più persone arrivano in ospedale per covid e meno posto c’è per i malati di altri patologie. Questo è un elemento che deve passare nella comunicazione pubblica, il ragionamento sull’obbligo vaccinale va in questa direzione”.
“La copertura dovuta alla campagna vaccinale consente alla politica di rischiare di più con le riaperture. E’ chiaro che però tutta una serie di falle, come quella degli over 50 non vaccinati, devono essere coperte. Bisogna affrontare l’arrivo della stagione autunnale, il verosimile declino della copertura vaccinale col tempo, l’ipotesi di nuove varianti più resistenti al vaccino, ma è verosimile che non ci siano più chiusure come quelle che abbiamo visto in passato”.