Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto i su Radio Cusano Campus e sulla situazione Covid ha detto: “La previsione dei 2 milioni di positivi purtroppo l’abbiamo azzeccata. E’ evidente che questo sta iniziando a pesare sugli ospedali, con quasi 16mila pazienti in area medica a quasi 1600 in terapia intensiva. Abbiamo quasi l’1% di persone che vanno in area medica e l’1 per mille va in terapia intensiva. Con 2 milioni di positivi e con questo ritmo di crescita, lunedì prossimo rischiamo di avere 3 milioni di positivi. Avere un 13% di tamponi rapidi positivi ci dà l’idea di quella che è la circolazione virale”.
“Se arriveremo a 3 milioni di positivi, i numeri dei ricoverati desteranno qualche preoccupazione in più. Ad oggi, volendo fare un mimo di proiezione, lunedì prossimo potremmo avere circa 24mila pazienti ricoverati in area medica e circa 1900 pazienti in terapia intensiva. Questo ovviamente porterebbe i tassi di occupazione al 38% e al 20%, questo significa che gli ospedali iniziano ad essere in sofferenza. I problemi di sovraccarico non riguardano solo i pazienti covid, ogni paziente covid che entra in ospedale fa sì che un paziente in meno di un’altra patologia venga assistito”.
Sulla riapertura delle scuole. “Non è vero che siamo di fronte ad un virus che non crea problemi nella fascia d’età pediatrica. Io in questo momento avrei puntato su due settimane di dad, per potenziare la vaccinazione dei ragazzi e dei bambini. Nella fascia 5-11 anni abbiamo ancora 3,1 milioni di bambini non vaccinati”.