Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, intervenuto a La vita in diretta su Rai Uno ha detto: “Sono sommerso nell’emergenza nazionale per rispondere a domande sulla crisi di governo. Ogni giorno è lutto nazionale, ci sono oltre 75mila vittime italiane, domani vorrei dire che non ce ne saranno ma ci saranno. Siamo impegnati nel far sì che la campagna vaccini vada il più veloce possibile, che quello del Lazio diventi un modello da seguire per tutti. Provo un mio imbarazzo nel parlare di questioni che non c’entrano nulla con l’emergenza sanitaria. Della crisi devono occuparsene i segretari di partito e spero trovino una soluzione”.
Nei prossimi giorni, a proposito di pandemia e restrizioni, “ci sarà un inasprimento delle soglie: è una misura condivisa con le regioni ieri perché tutti condividiamo la necessità, mentre si fanno i vaccini e si mettono in sicurezza gli ospedali e le reti sanitarie, di far scattare misure restrittive quando si va oltre l’1 di indice di contagio e l’1,25 nelle aree rosse. Questa cosa non era scontata quindi ringrazio le regioni. Speranza porterà la proposta in Cdm stasera”.
“Per gli italiani – ha proseguito – non cambia molto perché il sistema delle zone ha funzionato, siamo passati da un indice di contagio dell’1,72 allo 0,8 ma già ora siamo tornati allo 0,93 ed è evidente che il mese di dicembre, un mese critico, ci sta riportando su. A differenza di altri paesi noi non siamo fuori controllo ma in queste ore nei pronto soccorso c’è un via vai che deve preoccuparci. Si torna a numeri maggiori rispetto alle scorse settimane”.
Sul ritorno a scuola: “Le scuole riapriranno il 7 gennaio. Chi sposta in avanti l’apertura delle scuole allora deve spostare anche la riapertura delle altre attivita’. Dico semplicemente che se si sposta la ripartenza delle scuole a fine gennaio, e si mantiene l’ipotesi di riapertura degli impianti sciistici al 18 di gennaio, c’e’ qualcosa che non torna”.